Meditare la Scrittura è il seme della vocazione apostolica del beato Francesco della Croce. Egli annota tra i suoi propositi personali raccolti nel diario spirituale: leggi spesso la Scrittura. E' una raccomandazione che rivolge a se stesso perché la Bibbia è per lui la fonte a cui attingere i contenuti della formazione religiosa, ha compreso che solo dalla Parola di Dio si può ricevere quella luce che rischiara coloro che stanno nelle tenebre e nell'ombra di morte. Solo frequentando la Scrittura, leggendola e meditandola si acquisisce la saggezza spirituale necessaria per l'annuncio”. Lo ha detto il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nell’omelia pronunciata durante la messa di beatificazione di Francesco della Croce Jordan, fondatore dei Salvatoriani.

“Francesco della Croce – ha aggiunto il Cardinale De Donatis – sente nel suo cuore che è chiamato a fondare un'opera apostolica e comprende che solo l'ascolto della Parola di Dio può essere il fondamento del percorso di evangelizzazione: quanto è attuale! Nella Scrittura lo Spirito ci dice e ci rivela che il Padre ci ha salvati e non per opere giuste da noi compiute ma per sua misericordia: ci auguriamo che ciascuno di noi si lasci portare dalla Parola di Dio”.

L’opera missionario del nuovo Beato si può sintetizzare – ha concluso il porporato – in “annunciare a tutti per salvare tutti. Annunciare e salvare sono due verbi che ricorrono molte volte nei testi del beato Francesco, egli porta continuamente nel cuore coloro che non riuscivano a percorrere la via del Vangelo per mancanza di istruzione religiosa, per mancanza di formazione. L’evangelizzazione diviene, giorno dopo giorno, l'obiettivo principale della sua vita e della sua missione. E oggi è diventata la missione della famiglia salvatoriana”.

La festa del nuovo Beato sarà celebrata ogni anno il 21 luglio.