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Benedetto XVI chiarisce il suo rapporto con la Comunità cattolica di Intregrazione

In una dichiarazione su Herder Korrespondenz il Papa emerito definisce inventate di sana pianta concessioni particolari fatte alla comunità che ora ha in corso una visita apostolica

Traudl Wallbrecher, scomparsa nel 2016 fondatrice della Comunità Cattolica di integrazione  |  | Wikipedia
Traudl Wallbrecher, scomparsa nel 2016 fondatrice della Comunità Cattolica di integrazione | | Wikipedia
Benedetto XVI  | Benedetto XVI | Fondazione Ratzinger
Benedetto XVI | Benedetto XVI | Fondazione Ratzinger

A domanda della “Herder Korrespondenz” sul suo rapporto con la Comunità Cattolica d'Integrazione oggi,  il Papa emerito Benedetto XVI risponde con chiarezza: “In qualità di arcivescovo di Monaco e Frisinga vedevo come mio compito e obbligo, a motivo del mio incarico, di accompagnare la Comunità Integrata, il cui orientamento teologico era stato profondamente influenzato dai lavori esegetici dei professori [Gerhard] Lohfink e [Rudolf] Pesch, nella direzione della loro ortodossia.

È difficile giudicare quanto alla fine sia stata davvero realizzata una conseguente applicazione delle premesse teologiche nel concreto e quotidiano sviluppo della vita della Comunità Integrata. Che nel tentativo di configurare le cose della vita quotidiana integralmente a partire dalla fede, siano risultati perfino terribili travisamenti della fede stessa, non mi era noto in un primo momento. Le mie informazioni in merito rimasero insufficienti. Mi dispiace profondamente che sia potuta sorgere l´impressione che tutte le attività della Comunità fossero approvate dall´arcivescovo. La mia azione episcopale mirava unicamente a promuovere, e a pretenderla dalla Comunità, la piena fede della Chiesa come fine concreto. Evidentemente su molte cose della vita interna della Comunità non sono stato informato o sono stato addirittura ingannato, cosa di cui mi rammarico”.

Benedetto XVI respinge come “false e inventate di sana pianta” rappresentazioni secondo le quali egli, da Prefetto della Congregazione della fede o da Papa, avrebbe fatto chissà quali concessioni particolari alla Comunità.

Il periodico di Herder ricostruisce una storia complicata, la storia di una realtà ecclesiale bella e ricca che si trasforma in qualcosa che invece crea fratture anche nelle famiglie. E la notizia è sulla stampa cattolica tedesca.

La Comunità Cattolica d’Integrazione inizia la sua vita negli anni 70, ma dopo il 2000 cambiano molte cose e nonostante che dalla teologia sviluppata dalla Comunità nasca addirittura una Cattedra alla Università lateranense, La Cattedra della Teologia del Popolo di Dio, nonostante nasca una realtà di dialogo ebraico cattolico, la Comunità si sfascia. Addirittura alcuni della famiglia dei fondatori lasciano la Comunità. Con la approvazione di Benedetto XVI che li conosce personalmente.

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La visita apostolica ora deve fare il suo corso.