130 circa i Cardinali che hanno concelebrato stamane sul sagrato della Basilica Vaticana la messa esequiale per il Papa emerito Benedetto XVI. Ad oggi il Collegio cardinalizio conta 224 componenti, di cui 125 elettori e 99 non elettori.

Tra i tanti porporati non sono mancati ad esempio il Cardinale Tarcisio Bertone, già storico braccio destro del Cardinale Ratzinger e suo Segretario di Stato; il Cardinale ultranovantenne Joseph Zen che ha sfidato le autorità cinesi per poter salutare l’ultima volta Benedetto XVI; imponente la delegazione del Sudamerica: dal Brasile i Cardinali Odilo Scherer, Orani Tempesta, Paulo Cezar Costa, Raymundo Damasceno Assis, Sergio da Rocha; dall’Uruguay il Cardinale Sturla. Tra i concelebranti anche i Cardinali statunitensi Joseph Tobin, Wilton Gregory e Timothy Dolan, gli indiani Gracias, Thottunkal e Alencherry. Tra i tanti volti noti il Cardinale Nichols, Arcivescovo di Westminister, l’ex Presidente della CEI Gualtiero Bassetti ed il suo successore Matteo Maria Zuppi, l’ungherese Peter Erdo, il croato Jozip Bozanic, il panamense Lacunza Maestrojuan, l’Arcivescovo di Firenze Betori, il giovane italiano Marengo, l’Arcivescovo emerito di Napoli Crescenzio Sepe, il francese Aveline.

Il rito funebre per Benedetto XVI ha ricalcato quello che l’8 aprile 2005 venne riservato Giovanni Paolo II e presieduto dall’allora Decano del Sacro Collegio, il Cardinale Joseph Ratzinger. Differenti – a parte il Salmo responsoriale – le Letture. Per Giovanni Paolo II venne scelto il brano di Giovanni che riportava il dialogo tra Gesù e Pietro, per Benedetto XVI è stato invece letto il passo di Luca che racconta la professione di fede del buon ladrone e la morte in croce di Gesù. Espunte, inoltre, prima della benedizione della salma del Papa emerito, la Supplica della Diocesi di Roma e quella delle Chiese orientali che sono riservate al Pontefice defunto.