Sarà il primo martire sud africano riconosciuto dalla Chiesa. Benedict Samuel Tshimangadzo Daswa, martirizzato il 2 febbraio 1990, sarà beato il prossimo 13 settembre. Nel Santuario eretto a suo nome, a Tshitanini nella Provincia di Limpopo, giungerà il rappresentante di Papa Francesco, il Cardinale Angelo Amato. Il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi richiamerà il decreto autorizzato dal Santo Padre che riconosce il martirio “in odio della fede”.

Per l’occasione è stato creato un apposito sito Internet (www.daswabeatification.org.za) che presenta la vita di questo cattolico devoto Daswa, devoto e fervente cattolico, aveva 46 anni e otto figli quando nel febbraio 1990 una folla di abitanti del piccolo villaggio di Mbahe, circa 150 km a nord di Polokwane, lo massacrò ustionandolo con acqua bollente, lapidandolo e bastonandolo a morte.

La sua colpa: si era rifiutato risolutamente di partecipare all'ingaggio di uno stregone per individuare chi era responsabile, secondo i superstiziosi abitanti di questa regione rurale, della pioggia di fulmini che cadevano nella zona. Daswa aveva spiegato che la sua fede non gli permetteva di avere a che fare con la stregoneria, ha raccontato al Sunday Times suo fratello minore Thanyani. Secondo il quale, inoltre, Benedict aveva anche molto successo negli affari e questo gli aveva attirato l'invidia di molti nel villaggio.

Benedict Daswa apparteneva al clan Lemba, i cui membri sono conosciuti come gli "ebrei neri". Da adolescente si convertì al cattolicesimo e a 16 anni ricevette il battesimo.