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Bibbia, passato e futuro condivisi, i pilastri del Centro Heschel di Lublino

Inaugurato alla Università Cattolica dli Lublino dedicata a Giovanni Paolo II, il centro per il dialogo ebraico cristiano

L'inaugurazione del Centro Heschel  |  | Università di Lublino
L'inaugurazione del Centro Heschel | | Università di Lublino
L'inaugurazione del Centro Heschel  |  | Università di Lublino
L'inaugurazione del Centro Heschel | | Università di Lublino

 "L'inaugurazione del Centro per le Relazioni Cattolico-Ebraiche Abraham J. Heschel dell’Università Cattolica di Lublino (KUL) è un evento storico e sono convinto non solo per la nostra università". Lo ha detto Mirosław Kalinowski, Rettore della KUL ieri 17 ottobre. "I pilastri su cui si basano le attività del Centro possono essere riassunti nello slogan: Bibbia condivisa, passato condiviso, futuro condiviso. Si riferisce alle comuni radici bibliche, alla storia comune di entrambe le comunità, nonché alla necessità di plasmare un futuro basato sul dialogo e sull'apertura al multiculturalismo".

L'ambasciatore israeliano in Polonia, Yacov Livne ha scritto in una lettera speciale per l'evento: "Concentrandosi sulle attività scientifiche e di ricerca, il Centro si apre alle questioni relative alla storia, alla cultura e al patrimonio degli ebrei, nonché alle relazioni polacco-ebraiche nel corso dei secoli, compresi i giorni nostri".

Il rabbino Abraham Skórka, da molti anni amico di Papa Francesco, ha sottolineato che l'Università Cattolica di Lublino, nel creare il Centro Heschel, ha dato una risposta positiva all'appello rivolto agli ebrei e ai cattolici di cambiare il corso della storia, aprendosi al dialogo che consenta un futuro pieno di comprensione reciproca, pace e cordialità.

 L'arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, ha ricordato che la storia dei rapporti cristiano-ebraici è stata difficile, per questo il dialogo tra le religioni fraterne è così prezioso. - "Il dialogo cristiano-ebraico è il primo e più importante tipo di dialogo, perché è un dialogo con le nostre radici. Non possiamo avere accesso agli insegnamenti di Gesù Cristo se non siamo consapevoli delle sue radici ebraiche".

Anche il Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, l'arcivescovo Stanisław Gądecki, ha sottolineato sua volta che il Centro Heschel è l'attuazione della dichiarazione conciliare "Nostra aetate" e dell'insegnamento della Chiesa espresso dai Papi successivi. Ha anche ricordato il ruolo di Patrono dell'Università Cattolica di Lublino di Papa Giovanni Paolo II, un modello da seguire nel dialogo cattolico-ebraico. "E' stato il primo Papa a pregare per la pace insieme ad un rabbino, il primo Papa ad entrare in una sinagoga e a visitare il campo di concentramento nazista tedesco di Auschwitz-Birkenau. Giovanni Paolo II è stato il primo Papa che ha pregato al Muro del Pianto, chiedendo a Dio perdono e fratellanza reciproci".

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Susannah Heschel, figlia di Abraham J. Heschel, ha richiamato le idee più importanti di suo padre sul  dialogo ebraico-cristiano: "Quello che state facendo è in linea con il messaggio di mio padre, di non essere indifferenti a sé stessi". 

 La missione del Centro per le Relazioni Cattolico-Ebraiche Abraham J. Heschel è realizzare relazioni cattolico-ebraiche a livello di scienza, educazione e cultura nella dimensione internazionale. Il centro combina la ricerca scientifica, la commemorazione del passato, l'educazione e il coinvolgimento dei giovani, oltre a plasmare la coscienza sociale attraverso i media moderni su scala globale.