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Caritas, a Salerno si chiude il 43° Convegno nazionale

Hanno partecipato oltre 660 partecipanti, provenienti da 173 Caritas diocesane di tutta Italia

L'Arcivescovo Roberto Maria Redaelli - Caritas Italiana |  | L'Arcivescovo Roberto Maria Redaelli - Caritas Italiana L'Arcivescovo Roberto Maria Redaelli - Caritas Italiana | | L'Arcivescovo Roberto Maria Redaelli - Caritas Italiana

Si chiude oggi a Salerno con la Messa presieduta dall’Arcivescovo di Gorizia e Presidente di Caritas Italiana Monsignor Roberto Maria Redaelli il 43° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, dal titolo “Agli incroci delle strade. Abitare il territorio, abitare le relazioni”.

Ai lavori – che si sono aperti lunedì scorso 17 aprile – hanno partecipato oltre 660 partecipanti, provenienti da 173 Caritas diocesane di tutta Italia.

Tra i partecipanti anche l’Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Monsignor Giuseppe Baturi.

“L’opera della Caritas – ha osservato il presule – si mostra bella nell’accendere la carità nelle singole comunità. Il bisogno ha sempre un nome e un volto, come dice il Papa. Significa che davanti ad un uomo lo sguardo deve cogliere l’interezza del suo bisogno, non solo di pane ma anche di amicizia, di compagnia. Il rapporto con l’uomo che ha bisogno non può non aprirsi ad un impegno sociale e politico perché il bene della persona dipende anche dal contesto in cui vive. Essere prossimo significa essere socio di una società”.

Il compito della Caritas – ha aggiunto il Presidente Monsignor Redaelli – è quello di “essere al servizio dei poveri, farci voce verso le istituzioni e le Chiese a nome dei poveri. Importante è avere una grande attenzione non per indulgere necessariamente alla denuncia ma per essere una realtà attiva che sappia ascoltare e farci voce verso le istituzioni”. 

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