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Casa Litta, un gioiello restituito alla storia di Roma

La Sede dell' Ambasciata dell' Ordine di Malta presso la Santa Sede restaurata con il sostegno della Fondazione Sacchetti

Casa Litta  |  | Ambasciata Smom presso la Santa Sede
Casa Litta | | Ambasciata Smom presso la Santa Sede
Casa Litta  |  | Ambasciata Smom presso la Santa Sede
Casa Litta | | Ambasciata Smom presso la Santa Sede
Casa Litta  |  | AA
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Gli arazzi di Casa Litta  |  | Ambasciata Smom presso la Santa Sede
Gli arazzi di Casa Litta | | Ambasciata Smom presso la Santa Sede
Casa Litta  |  | AA
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Casa Litta, dalle terrazze |  | AA
Casa Litta, dalle terrazze | | AA

Chi pensa che durante il Lockdown e la pandemia il mondo si sia fermato può ricredersi. Chi voleva portare avanti un progetto lo ha fatto anche tra le difficoltà. 

L’esempio arriva da un raffinato e difficile restauro di una parte del del Palazzo Orsini di Roma, proprio dietro la Sinagoga: Casa Litta. Una residenza storica oggi sede dell’ Ambasciata dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede.

L’ intervento è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus. Segno che il mecenatismo ha ancora un senso a Roma per la manutenzione del patrimonio storico e culturale di una città troppo spesso oltraggiata. 

La Fondazione Sacchetti si occupa di arte e scienza e ha finanziato borse di studio presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma per un “Progetto di Ricerca Sclerosi Multipla” e ancora sull’Epilessia e sulle malattie generative presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. Nell’emergenza Covid a marzo 2020 una donazione all’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, ha permesso l’acquisto di respiratori durante l’emergenza COVID. 

Proviamo a visitare questo stupendo edificio che racconta la storia di una parte delle Roma rinascimentale ancora oggi ricca di suggestioni come quelle che vengono dai tre magnifici saloni, di differenti dimensioni. Il Salone Verde, del soffitto ligneo a cassettoni dipinto con motivi floreali e degli affreschi decorativi lungo tutto il perimetro delle pareti, con i putti che giocano. O il Salone Giallo e gli otto antichi arazzi che arredano le pareti.

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Due arazzi in particolare sono da ammirare, gli unici rimasti della serie “Paesaggi con animali” realizzati tra il 1611 e il 1614 dall’atelier di Caterine van Den Eynde, a Bruxelles. 

Particolarmente significativo il recupero degli arazzi, grandi e mal ridotti, che hanno richiesto le mani esperte dei restauratori che si occupano degli arazzi del Quirinale. I parati serici originali, fortemente usurati e danneggiati da infiltrazioni d’acqua, sono stati sostituiti con nuovi materiali, in gran parte tessuti sui motivi originali settecenteschi, prodotti dalla Tessitura Alois di San Leucio, villaggio a vocazione proto-industriale tessile edificato a partire dal 1778 Ferdinando IV di Borbone. Le tessiture seriche di San Leucio forniscono ancor oggi il Quirinale, il Vaticano e la Casa Bianca (Sala Ovale).

E poi c’è  il “Tavolo Borghese” realizzato nel 1634-1635 dall’ Algardi e modificato da Valadier.

Un lavoro che è stato sostenuto e voluto dall’ Ambasciatore Zanardi Landi che ha così ridato la completa funzionalità alla struttura che era stata donata all’ Ordine di Malta negli anni ’90 da Valeria Litta.

E la cosa più bella è il coinvolgimento di molti artigiani nel restauro e recupero. Anche questo un Bell’esempio di come si possano salvaguardare le eccellenze dell’artigianato italiano, anche nei nuovi parati e nella rinascita delle terrazze e dei sottotetti. Un lavore delle "botteghe" secondo la più classica vocazione romana.

La storia dell’edificio è un perfetto esempio della ragione per cui Roma è chiamata città eterna. Eretto sulle rovine del Teatro di Marcello, Palazzo Orsini si trova in una delle aree di maggior interesse storico e artistico di Roma, tra il Foro e l’Isola Tiberina. L’edificio è di grande suggestione e unico nel suo genere in quanto è stato utilizzato nel corso dei secoli primacome teatro, poi come fortezza e infine dimora nobiliare delle potenti famiglie Savelli, Sforza Cesarini e Orsini. Un’intera ala del Palazzo, su quattro piani, è divenuta nel 1994 proprietà del Sovrano Militare Ordine di Malta. 

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L’Ambasciata, dopo questo restauro sta studiando soluzioni per consentire anche le visite al pubblico a partire dall’autunno.