Advertisement

Cecilia Brighi: nel Myanmar guerra contro l’umanità

L'intervista a Cecilia Brighi, segretaria generale dell’associazione ‘Italia-Birmania. Insieme’

Immagine di repertorio | Immagine di repertorio | Credit Vatican Media Immagine di repertorio | Immagine di repertorio | Credit Vatican Media

Da alcuni mesi nel Myanmar la giunta militare ha intensificato gli attacchi aerei contro i civili, cercando di distruggere i centri abitati che non può controllare.  Con la strategia 'brucia tutto, uccidi tutti', oltre 100.000 abitazioni sono state distrutte dai raid della giunta, provocando 3.600.000 persone sfollate interne, 18.000.000 persone bisognose di assistenza umanitaria e 13.300.000 persone hanno gravi livelli di insicurezza alimentare; oltre 27.694 dissidenti sono stati arrestati, oltre 50.000 sono i morti, di cui oltre 8000 civili, secondo l'Acled che ha affermato come il panorama del conflitto in Myanmar sia 'diventato il più frammentato al mondo con oltre 2600 nuovi attori non statali, che dal 2021 partecipano al conflitto rappresentando il 21% del totale dei gruppi armati non statali attivi in ​​tutto il mondo'.

Per capire meglio la situazione nel Myanmar abbiamo chiesto delucidazioni alla segretaria generale dell'associazione 'Italia-Birmania. Insieme', Cecilia Brighi : "Dal 1° febbraio 2021, la giunta militare birmana, tiene sotto assedio il paese. Il suo capo, Generale Min Aung Hlaing è accusato dalla Corte Penale Internazionale di crimini di guerra e contro l'umanità, mentre alla Corte Internazionale di Giustizia è pendente una richiesta di accusa per genocidio nei confronti della popolazione Rohingya. Il presidente Win Myint, la consigliera di Stato, Aung San Suu Kyi , i membri del governo precedente e decine di migliaia di democratici sono tutt'ora in carcere in condizioni di estrema precarietà, spesso vittime di tortura e maltrattamenti.   

La giunta militare ha così posto fine a un decennio di governo semi-democratico. Oltre 3.600.000 sono sfollati interni. L'UNOCHA ha dichiarato che il numero di persone bisognose in Myanmar arriverà a oltre 20.000.000 entro l'anno. Ovvero più di un terzo della popolazione del Paese. Tra loro 6.300.000 bambini e 7.100.000 donne, che stanno pagando un prezzo straordinario visto che sono spesso vittime di stupri e violenze, usate come arma di guerra. Secondo l'UNDP quasi la metà della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà rispetto al 27% nel 2017. La giunta militare in realtà controlla solo un terzo del Paese, con le principali città: Yangon, Mandalay e la capitale, Naypyidaw. Nonostante questo, la giunta, non vuole cedere il proprio strapotere, e per potersi legittimare a livello internazionale, ha deciso di organizzare a fine 2025 elezioni politiche illegali, che potranno tenersi solo in alcune città ancora sotto il controllo militare”.

 

A ciò anche il terremoto non ha risparmiato la popolazione?  

Advertisement

"Il devastante terremoto che ha colpito il cuore del paese ha causato 4.345 morti, 7,890 feriti e 210 dispersi.  Oltre 300.000 edifici sono stati distrutti come pure quasi 5.000 km di strade e oltre 1.800 scuole, che hanno subito vari gradi di danni strutturali. Ma non basta. La giunta, a nziché interrompe la sua brutalità di fronte a tanto immane dolore e disastro, ha continuato a bombardare i villaggi dell'area del sisma e nel resto del paese . Centinaia di monasteri, pagode e moschee si sono letteralmente sbriciolati o gravemente danneggiati, come pure monumenti storici e culturali. 

 

Il Paese non ha un sistema avanzato di allarme e di pianificazione sismica. Pochissimi sono gli strumenti scientifici operativi, tanto che le tempi iniziali dello slittamento della faglia sono state calcolate utilizzando solo letture di sismografi lontani. La corruzione endemica ha poi autorizzato uno sviluppo urbanistico di cartone, concausa del crollo generalizzato di palazzi e case, compresa la nuova scintillante capitale, crollata come se fosse di burro, perché pur essendo stata inaugurata nel 2005 è stata costruita senza rispettare alcuna misura antisismica pur sapendo che era al centro di una faglia importantissima. Non solo la giunta bombarda ma vi sono prove certe di distrazione degli aiuti umanitari. La corruzione che domina nell'esercito ha fatto il resto”.

 

Per quale motivo la situazione del Myanmar è invisibile in Occidente?

"Il paese è al centro di straordinari interessi geopolitici da parte di Cina e Russia che intendono controllare il Mar delle Andamane garantendo la sicurezza dei loro traffici commerciali e il controllo militare con un occhio all'Oceano Pacifico che è dietro l'angolo. L'invasione dell'Ucraina da parte di Putin e il conflitto mediorientale ha distolto l'attenzione globale e se si guarda all'Europa si è ritenuto di non voler disturbare la Cina, nei confronti della quale ci sono enormi interessi commerciali.  Se si aggiunge il fatto che Cina e Russia da sempre hanno bloccato l'adozione di misure vincolanti al Consiglio di Sicurezza Onu, il risultato è una paralisi e una indifferenza molto pericolosa, soprattutto perché ormai i tempi stringono e se la giunta come ha dichiarato intende indire le elezioni per il prossimo dicembre, pur in una parte residua del paese, il risultato sarà che i paesi ASEAN e Cina, Russia e India le ratificheranno, garantendo una nuova legittimità ad una giunta in abiti civili. Oggi e non chi sa quando, l'Europa ei paesi democratici dovrebbero svegliarsi e sostenere con risorse economiche robuste l'opposizione democratica di quel paese. Già da gennaio 2026 sarà troppo tardi. In Italia ricordiamo sempre la lotta della resistenza al nazifascismo, e il coraggio dei nostri partigiani. In Myanmar oggi vi è una situazione simile, una lotta non violenta del Movimento di Disobbedienza Civile e una resistenza armata non solo degli eserciti degli stati etnici ma anche degli oltre 100.000 giovani e ragazze che fanno parte delle People Defence Forces, coordinati dal Governo di Unità Nazionale che, senza aiuti internazionali, sta cercando di sconfiggere la giunta e costruire un paese democratico e federale, nel rispetto delle differenze etniche, religiose e con un ruolo forte delle donne”.

More in Storie

 

Quali problemi sta causando alla popolazione il congelamento degli aiuti imposto dal presidente statunitense?

"Se per esempio si guarda alla Birmania, nel 2024 USAID aveva destinato al paese sotto una delle più violente dittature al mondo circa 238 milioni di dollari. Il 47% per aiuti umanitari. Immediati sono stati gli impatti negativi. Gli ospedali che servivano oltre 100.000 persone nei campi profughi in Thailandia hanno sospeso a tempo indeterminato il lavoro. Joe Freeman, ricercatore di Amnesty International per la Birmania ha dichiarato: 'La decisione ha bruscamente chiusi gli ospedali nei campi profughi, ha messo a rischio di deportazione i difensori dei diritti umani in fuga e ha messo a pentimento i programmi che aiutano le persone a prevenire spesso le atrocità della giunta, a sopravvivere nelle zone di conflitto ea ricostruire le proprie vite in mezzo alle continuare ondate di violenza',  pari a 39 milioni ha immediatamente prodotto danni irrecuperabili moltissime piccole associazioni locali che beneficiavano dei contributi USA per e la tutela dei dissidenti, il sostegno ai rifugiati interni, l'assistenza sanitaria dei rifugiati interni, sono state costrette a chiudere. I media e le agenzie di stampa indipendenti birmane (dal colpo di stato ad oggi oltre 200 giornalisti sono stati arrestati) sono a rischio di sopravvivenza. Molti media democratici che si erano organizzati al confine tra Thailandia e Birmania sono stati costretti a tagliare personale e stipendi. Ko Nyan Lin Htet, caporedattore della Mekong News Agency, ha affermato che la macchina della propaganda del regime ei media statali cinesi ne trarranno vantaggio; la Cina è sempre in osservazione. Se i media indipendenti si restringono, la propaganda sostenuta dalla Cina si espanderà.

 

Allora per quale motivo la Cina appoggia la dittatura del Myanmar?

"Come ho accennato prima, la Cina ha straordinari interessi geopolitici, economici e commerciali. Il controllo del Mar delle Andamane, di fronte all'india è un primo motivo. La possibilità di trasportare le merci e il gas verso la provincia dello Yunnan che non ha sbocco al mare è un secondo motivo per il quale ha costruito un gasdotto e oleodotto che attraversa la Birmania. Ora sta realizzando una mega zona industriale e un porto profondo nello Stato Rakhine che dovrebbe avere la possibilità di duplice uso. Moltissimi sono gli investimenti Se si guarda alle terre rare, la Birmania è uno dei più grandi produttori di alcune terre rare la cui estrazione   nel nord del paese è stata fino ad oggi in mano alla Cina. Ovviamente il primo problema per Pechino è garantire la stabilità del paese che è alle sue porte. i democratici sono deboli, divisi e scarsamente interessati ad avere una Birmania democratica”.

 

Quale spazio occupa la questione dei diritti umani nel Myanmar in Occidente? 

“La questione dei diritti umani in generale gode di una attenzione altalenante e spesso legata ad approcci ideologici e vecchi come un vecchio approccio antimperialista legato agli USA che oggi bisogna ammettere con Trump alla Casa Bianca ha motivo per ritornare sulla cresta dell'onda, mentre poco si guarda alle aggressive politiche predatorie di Cina e Russia soprattutto in Africa, ma non solo”. 

 

E' possibile assicurare alla giustizia i responsabilità dei crimini contro l'umanità?

"Come si è visto recentemente anche chi è accusato di genocidio o di crimini di guerra ottiene spesso un salvacondotto per viaggiare indisturbato, anzi viene rispedito a casa tranquillamente. Bisognerebbe lavorare per una revisione e rafforzamento del sistema multilaterale e per un maggiore riconoscimento internazionale e un migliore funzionamento della Corte penale internazionale e della Corte internazionale di giustizia. Stiamo invece scivolando verso quello che Cina e Russia vogliono: Un sistema multipolare, dominato dalle autocrazie e da paesi vassalli, che ha l'obiettivo di sgretolare le regole internazionali, soprattutto quelle legate ai diritti umani.Ci  tutti svegliare prima che sia troppo tardi.I  diritti conquistati non sono inviolabili e soprattutto non sono garantiti per sempre quanto abbiamo conquistato sino ad oggi sul terreno dei diritti umani”.

Advertisement