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Cei, Bagnasco si congeda. Oggi si vota la terna da sottoporre al Papa

L'Assemblea Generale della Cei |  | Daniel Ibanez CNA L'Assemblea Generale della Cei | | Daniel Ibanez CNA

 

 

Grazie a Benedetto XVI e a Francesco per la fiducia. Con queste parole il Cardinale Angelo Bagnasco – presidente uscente della CEI – ha aperto la sua ultima relazione alla Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Il Cardinale lascia la presidenza della Cei dopo 10 anni. Il 7 marzo 2007 era stato nominato da Benedetto XVI quale successore del Cardinale Camillo Ruini.

Nella sua ampia relazione Bagnasco ha parlato – tra i diversi argomenti – del populismo dilagante in Europa, che “non può essere snobbato con sufficienza: va considerato con intelligenza, se non altro perché raccoglie sentimenti diffusi che non nascono sempre da preconcetti, ma da disagi reali e, a volte, pure gravi”.

Il tema dei giovani è centrale in questa Assemblea CEI, in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi. Bagnasco richiama la politica a dedicare “ una più giusta e concreta attenzione verso” i giovani: “l’educazione integrale, l’accesso al lavoro, l’ascolto della vostra età, leggi che abbiano a cuore il futuro della società – un futuro che siete anzitutto voi stessi. ça Chiesa vi è vicina e vi vuole bene, vuole il vostro bene e sul suo volto – nonostante i peccati di noi uomini –fiammeggia il volto del Signore”.

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Ai giovani si lega il tema della famiglia, “fondamento dell’edificio, la cellula viva dell’organismo sociale, l’icona del mistero della Chiesa sposa di Cristo”. “La cultura oggi – accusa Bagnasco - disprezza la famiglia e la politica la maltratta!”. Il Cardinale chiede alle famiglie stesse di “proclamare la bellezza del matrimonio e della famiglia come il vero fondamento del vivere sociale; testimoniare la bellezza della paziente dedizione ai figli; la possibilità di vivere insieme tutta la vita. Siate la risposta concreta e alternativa all’individualismo radicale che respiriamo, e che spinge a vivere isolati gli uni dagli altri in nome di una autonomia che ci distrugge”.

Non sostenere la famiglia – rileva ancora il Presidente della Cei - è suicida. Ne è parte anche il sostegno alla scuola paritaria”.

Dopo aver ricordato l'impegno della Chiesa Italiana in favore di poveri e sofferenti, Bagnasco ha rinnovato la gratitudine della Cei verso i sacerdoti italiani “anche per il generoso apostolato che si declina nella prossimità alla gente, nella fedeltà agli impegni sacerdotali, nella dedizione più forte degli anni, nell’obbedienza di fede”.

Stamane i Vescovi sono chiamati a votare la terna di nomi da sottoporre al Papa per la nomina del Presidente. Si rincorrono ovviamente i soliti nomi: dal Cardinale Arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti al Vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla, passando per il Vescovo di Fiesole Meini fino agli outsider Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto e Francesco Montenegro, Cardinale Arcivescovo di Agrigento. Il Papa in ogni caso è libero di nominare uno dei tre nomi proposti dai Vescovi oppure decidere per un altro nome non incluso nelle indicazioni dell'Assemblea Generale.

 

 

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