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CEI, il Cardinale Grech: ascoltare, parlare, agire sinodalmente

Intervento del Cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, alla 75ª Assemblea Generale Straordinaria della CEI

Il Cardinale Mario Grech |  | CEI Il Cardinale Mario Grech | | CEI

Ascoltare sinodalmente; parlare sinodalmente; agire sinodalmente. "I tre verbi insieme tratteggiano il volto di un pastore sinodale; quando accadono insieme dicono la coerenza di un pastore sinodale; quando ne mancasse anche uno solo, tutto il discorso sulla sinodalità si svuoterebbe e diventerebbe contro-testimonianza. Per questo il Sinodo, oltre che un momento decisivo per la vita della Chiesa, può diventare un’occasione propizia di conversione anche per noi".

E' questa una parte dell'intervento del Cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, alla 75ª Assemblea Generale Straordinaria della CEI che vede riuniti a Roma, fino a giovedì 25 novembre, oltre 210 Vescovi italiani.

L’assemblea è dedicata al cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, avviato lo scorso maggio. Dopo la relazione del cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, e il dibattito in aula, i lavori proseguiranno con i gruppi di studio che si confronteranno a partire dagli spunti offerti dall’intervento di monsignor Erio Castellucci, arcivescovo-abate di Modena-Nonantola, vescovo di Carpi e vicepresidente della Cei, su “Annunciare il Vangelo in un tempo di rigenerazione. Il cammino sinodale in Italia”.

Il Cardinale Grech spiega nel suo lungo intervento: "Per la prima volta non solo tutti i Vescovi, ma tutto il Popolo di Dio è coinvolto nel processo sinodale; non solo tutti i battezzati, uomini e donne, individualmente intesi, ma tutte le Chies sparse per il mondo: si tratta di una decisione di portata enorme, di cui non siamo ancora in grado di misurare gli esiti e le conseguenze".

Il Cardinale parla del "sinodo italiano" tradotto nella Carta d’intenti presentata al Papa. "In essa i primi due anni sono riservati all’ascolto, il primo dal basso, il secondo dalle periferie. Si tratta di un progetto armonico, di grande respiro, che potrebbe essere di esempio anche per altre Chiese. Ciò che può aver infastidito qualcuno è la sovrapposizione dei tempi: la proposta della Segreteria Generale del Sinodo può essere sembrata un fastidioso contrattempo. Vi ringrazio di aver parlato da subito di armonizzazione dei due percorsi", dice il Cardinale.

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"Mi auguro che l’armonizzazione sia tale che vogliate dedicare il primo anno a realizzare la richiesta di ascolto avanzata dal Sinodo della Chiesa universale. La mia sollecitazione nasce dall certezza che giova più un obiettivo realizzato a dovere che due sovrapposti, che ingenerano confusione. A questo si aggiunga il posto che riveste la CEI per essere la Conferenza Episcopale a cui formalmente appartiene il Vescovo della Chiesa di Roma. La realizzazione virtuosa del processo sinodale da parte delle Chiese che sono in Italia sarà di esempio alle altre Chiese e agli altri episcopati. D’altra parte, tutti sanno con quale insistenza il Santo Padre ha richiesto che si facesse un Sinodo della Chiesa Italiana", dice il Cardinale Grech.

Infine il suggerimento del Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi: "Trovate un modo veramente collegiale di “discernere” i contributi delle diocesi. La sintesi che offrite alla Segreteria sia davvero frutto dell’ascolto delle Chiese che sono in Italia. Questo atto di discernimento aiuterà a comprendere – ne sono convinto – la natura collegiale delle Conferenze episcopali, nel quadro di una Chiesa costitutivamente sinodale".