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Comunicazione vaticana, istituita una nuova commissione

Radio Vaticana | Mostra per gli 80 anni di Radio Vaticana - 18 maggio 2011 | Alan Holdren / Catholic News Agency Radio Vaticana | Mostra per gli 80 anni di Radio Vaticana - 18 maggio 2011 | Alan Holdren / Catholic News Agency

Una nuova commissione di cinque membri è stata istituita da Papa Francesco, per comprendere in che modo mettere in pratica i suggerimenti del rapporto finale del Comitato per la Comunicazione, che era stato istituito a luglio 2014 nell’ambito della grande riforma dell’economia vaticana.

Presidente della nuova commissione è mons. Dario Edoardo Viganò, direttore del Centro Televisivo Vaticano. I membri sono: Paolo Nusiner, Direttore Generale del quotidiano dei vescovi “Avvenire”; Mons. Lucio adrian Ruiz, Capo ufficio del Servizio Internet Vaticano; Padre Antonio Spadaro, direttore del quindicinale gesuita Civiltà Cattolica, le cui copie sono controllate e approvate dalla Segreteria di Stato; e mons. Paul Tighe, Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

Recita il bollettino della Sala Stampa vaticano che l’istituzione della nuova commissione è frutto di un suggerimento del Consiglio dei Cardinali. Nella loro ultima riunione del 13-15 aprile, i cardinali avevano esaminato il rapporto finale del Comitato per la Comunicazione, e aveva suggerito di prospettare “opportuni percorsi di fattibilità” attraverso una commissione.

Il rapporto presentato ai cardinali era costituito – secondo fonti vaticane – dal corpo dell’ “interim report” presentato al concistoro di febbraio, che aveva ricevuto dai cardinali “una accoglienza positiva.” Tra le proposte, ci sarebbero quella di un ufficio centrale che gestisca i contenuti editoriali di tutto il comparto media vaticano; una razionalizzazione delle risorse; e l’istituzione di una unica grande “segreteria” sotto la cui competenza inserire i media vaticani, le cui competenze sono divisi tra Sala Stampa e Segreteria di Stato.

Colpisce il fatto che nella nuova commissione non siano rappresentati Radio Vaticana (che dovrebbe essere particolarmente interessata dalla riforma), la Sala Stampa Vaticana e l’Osservatore Romano, il cui direttore, Gian Maria Vian, era invece tra i membri del Comitato presieduto da Lord Christopher Patten.

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L’elemento di continuità tra il Comitato presieduto da Patten e la nuova commissione è monsignor Paul Tighe, segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, insieme a Monsignor Ruiz. Mentre entra nei meccanismi della riforma Mons. Viganò, direttore del Centro Televisivo Vaticano, che era assente dal Comitato.

Sono comunque cambiati i criteri di selezione. Il Comitato era composto da membri “vaticani” ed esperti esterni, mentre la commissione appare costituita con l’idea di pescare dai “media cattolici” con un profilo esterno ma istituzionale, oltre che due membri interni (Tighe e Ruiz) che in qualche modo hanno fatto da raccordo tra i membri del Vaticano e gli esperti esterni in questi mesi di fitto scambio tra i membri del Comitato.