Dopo la morte del Cardinale Giovanni Urbani avvenuta nel settembre 1969, la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana viene assunta nell’ottobre successivo dal Cardinale Antonio Poma, Arcivescovo metropolita di Bologna. Creato cardinale nell’aprile 1969 da Paolo VI, era stato nominato alla guida dell’arcidiocesi felsinea nel 1968 – succedendo al Cardinale Giacomo Lercaro – ed essendone il coadiutore dall’anno precedente.

Il Cardinale Poma guida i Vescovi italiani per quasi 10 anni: lascia infatti la presidenza della CEI nel maggio 1979. Al suo posto viene scelto l’Arcivescovo di Torino Anastasio Alberto Ballestrero, carmelitano scalzo, che diventerà Cardinale di Santa Romana Chiesa un mese dopo, nel primo concistoro convocato da Papa Giovanni Paolo II. Arcivescovo di Torino dal 1977, in precedenza era stato Arcivescovo di Bari e ancor prima Superiore Generale del suo ordine religioso.

Il Cardinale Ballestrero lascia la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana all’inizio di luglio del 1985. Il Papa sceglie quale suo successore il suo “braccio destro” a Roma: il Cardinale Vicario Ugo Poletti. Già vicegerente di Roma e Pro-Vicario generale, il Cardinale Poletti - che ha ricevuto la porpora da Paolo VI nel concistoro del 5 marzo 1973 – resta al vertice dei vescovi italiani fino al gennaio 1991.

Sono cinque invece i Segretari generali che si alternano in questo medesimo lasso di tempo. Il primo è Monsignor Andrea Pangrazio, che rimane in carica fino al 1972. Dal settembre 1972 all’inizio di marzo 1976 è la volta dell’Arcivescovo Enrico Bartoletti. Dopo la morte di Monsignor Bartoletti viene chiamato Monsignor Luigi Maverna, fino ad allora Assistente Ecclesiastico Generale della Azione Cattolica Italiana. Lascia l’incarico nel 1982 a Monsignor Egidio Caporello che a sua volta rimane in carica fino al 1986 quando viene nominato Vescovo di Mantova. Gli succede Monsignor Camillo Ruini, fino ad allora Vescovo ausiliare di Reggio Emilia-Guastalla. Resterà Segretario generale della CEI fino al 1991.