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"Cose che ricordo", lo sguardo sul passato e sul futuro del Cardinale Bagnasco

La copertina del libro |  | San Paolo La copertina del libro | | San Paolo

Ha guidato la Conferenza Episcopale Italiana per 10 anni. Dal marzo 2007 - nominato da Papa Benedetto XVI - al maggio 2017 quando gli è succeduto il Cardinale Arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti. In “Cose che ricordo” - edito da San Paolo - il Cardinale Arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, conversando con il Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della CEI Don Ivan Maffeis, ripercorre questo decennio.

Nei 7 capitoli che compongono il volume il Cardinale Bagnasco affronta i temi sensibili di questo tempo per la società e per la Chiesa: fede e carità, crisi, educazione, giovani, sacerdozio, popolo di Dio, Europa… 

Il Cardinale Bagnasco nella lunga e articolata conversazione con Don Ivan Maffeis offre al lettore una lucida fotografia del nostro tempo. Come, ad esempio, quando parla della famiglia che davanti alla crisi si è rivelata “il vero punto di forza che ha saputo spremere il meglio di sé e sorreggere l’intero sistema. Difenderla è operare perché esista una comunità umana aperta al futuro; invece la vediamo per lo più continuare a sentirsi tollerata”.

Nelle pagine è presente anche lo sguardo al futuro. Soprattutto quando il Cardinale affronta il tema del Sinodo sui giovani indetto da Papa Francesco per ottobre 2018. “I ragazzi - spiega Bagnasco - ci costringono a metterci in discussione, ci provocano ad uscire da noi stessi e dalla tendenza a ripiegarci sulle nostre idee e sui nostri bisogni immediati. Ascoltarli è la via per rinnovare prospettive e stili”.

La prefazione è stata affidata al Cardinale Bassetti, successore del Cardinale Bagnasco alla guida della CEI. “L’impegno lungimirante del Cardinale Bagnasco - scrive Bassetti -  come presidente della Conferenza Episcopale Italiana, quello avveduto nella Congregazione per i vescovi, quello appassionato in qualità di presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa – per citare alcuni esempi – sono una sorta di estensione, un’ulteriore prova di quel suo stile di pastore che l’arcidiocesi di Genova ben conosce e può testimoniare. Personalmente, ne ho potuto sperimentare l’umiltà, l’intelligenza e la vicinanza in numerosi incontri, che ci hanno visto condividere un tratto significativo di cammino, in particolare durante gli anni in cui sono stato al suo fianco come vice-presidente della Cei. Il cardinale Bagnasco ha traghettato la Chiesa italiana in mezzo a periodi non facili, per non dire delle autentiche tempeste che hanno costellato il nostro Paese nell’ultimo decennio”. 

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