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Covid-19, una rilevazione Caritas vede la crescita di nuovi poveri in Italia

Aumentano anche le violenze domestiche

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Cosa è successo alla società italiano dopo più di un anno di pandemie con le relative restrizioni? 

Uno studio di Caritas Italiana al quale hanno partecipato 190 Caritas diocesane, pari all’87,1% del totale, ha avuto l’obiettivo di indagare ciò che è avvenuto nei territori diocesani da settembre 2020 a marzo 2021. Sette mesi nel corso dei quali, accanto al perdurare delle situazioni di contagio, sono emersi evidenti segnali di ripresa e l’attivazione di nuove forme di sostegno a favore di persone, famiglie e imprese colpite dagli effetti socio-economici della pandemia.

Più di mezzo milione di persone sono stare seguite da Caritas, in maggioranza donne e italiani. Una persona su quattro è un “nuovo povero”, cioè non si era mai rivolta in precedenza alla rete Caritas. Si tratta di 132.717 persone in totale. In questo caso l’incidenza degli italiani è ancora maggiore: il 60,4% dei nuovi poveri è infatti un nostro connazionale. Uomini e donne sono in eguale numero.

Complessivamente, dal maggio 2020 ad oggi, in oltre un anno di pandemia, si sono rivolti alle Caritas 453.731 nuovi poveri.

Quasi tutte le Caritas diocesane interpellate evidenziano che, accanto a situazioni legate ai bisogni fondamentali della persona (il lavoro, la casa…), compaiono bisogni inerenti alla sfera formativa e al disagio psico-sociale, che colpiscono soprattutto le donne e i giovani. 

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Aumentano anche le violenze domestiche.

La Caritas si è attivata soprattutto per le persone con impiego irregolare fermo a causa del Covid19, i precari etc.

 Gli ambiti e i settori economici che hanno risentito maggiormente della crisi economica correlata al Covid sono stati soprattutto quelli della ristorazione, segnalati dal 94% delle Caritas diocesane, seguiti dal settore turistico-alberghiero (77,4%). La maggioranza assoluta delle diocesi segnala anche la difficoltà degli esercizi commerciali (64,2%) e delle attività culturali, artistiche e dello spettacolo (53,2%).

Caritas ha svolto anche assistenza formativa e orientativa anche grazie a fondo specifici fino alla  distribuzione di tablet/pc/connessioni/device per famiglie meno abbienti, distribuzione tablet/pc alle scuole etc.

Sostegni anche per giostrai, circensi, venditori ambulanti. Tutto ovviamente grazie al volontariato di oltre 93mila persone nei 6.780 servizi della rete Caritas, alcuni del servizio civile che hanno saputo dare un segno tangibile della presenza fraterna della Chiesa, accanto a tante situazioni di disagio e sofferenza. 

E si è rafforzata ancor di più la collaborazione intra ecclesiale: il 96,8% delle Caritas diocesane ha avuto rapporti stabili con le parrocchie, il 60% con il Volontariato Vincenziano, il 51,1% con gli Scout dell’Agesci, il 42,1% con i Centri di Aiuto alla Vita, il 36,8% con le Acli.

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