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Cristo è sempre presente anche quando sembra dormire. XII Domenica del Tempo Ordinario

Il commento al Vangelo della domenica di S. Ecc. Mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale

Cristo sul Mare di Galilea | Cristo sul mare di Galilea | Wikimedia Commons Cristo sul Mare di Galilea | Cristo sul mare di Galilea | Wikimedia Commons

La Parola di Dio della XII domenica del tempo ordinario ci dice che di fronte alle difficoltà che possiamo incontrare sia negli eventi naturali che della storia Dio è presente nel mondo, ma questa sua presenza rimane un mistero di amore gratuito, che deve essere accolto nella fede e nella meraviglia.

Il Vangelo di oggi ci presenta Gesù che in prima persona calma la furia del “mare di Galilea”, come veniva chiamato il lago di Tiberiade. Egli dà sicurezza ai suoi discepoli che erano con lui sulla barca. Gesù mostra la sua potenza straordinaria mostrando che è Dio il padrone dell’universo, che dominando il caos ha stabilito tutti gli elementi e le regole per il loro sviluppo ordinato. Gli apostoli sono presi da stupore per la vicinanza di uno che sa fare "cose da Dio" e manifestano una fragile fede piena di un misto di paura e di meraviglia di fronte al mistero di Gesù.

In alcuni momenti burrascosi della nostra vita come della vita della Chiesa, che con la fine del regime di cristianità vive momenti di sconforto o della società che è stata colpita dalla tempesta inaspettata della pandemia, Gesù Cristo sembra dormire; noi sembriamo abbandonati e delusi dal silenzio di Dio: in realtà siamo amati. Qualche volta capita che anche noi diciamo quello che hanno detto a Gesù gli apostoli durante la tempesta sul lago: «Maestro, non t’importa che moriamo?».

Le acque tempestose del mare sono un simbolo del male che sì può aggredire gli uomini e della morte che minaccia di inghiottirli come avviene per tanti immigrati nel mar Mediterraneo, ma contro il quale Gesù ha vinto.  Se noi abbiamo fede in Gesù Cristo nella sua stessa barca che è la Chiesa, di cui il successore di Pietro è il timoniere, non possiamo avere paura ed anche le più grandi tempeste che minacciano la Chiesa e la nostra vita possono essere superate. 

La fede ci offre un discernimento nuovo degli eventi e ci dice che Cristo, “centro del cosmo e della storia”, è sempre presente mentre sembra dormire. La fede è sapere che il Signore ci è vicino, che ci ama, che gli stiamo a cuore, che è più preoccupato Lui per noi che noi stessi. La fede è la luce e la forza per affrontare i problemi dell'esistenza, è sapere che tutto può avere un senso e può realizzare la vita sulla terra e per l'eternità: la gioia o la sofferenza, i giorni lieti e quelli tristi, la salute o la malattia, i rapporti facili con le persone o quelli difficili, la vita o la morte.

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Dio non ci salva dalle tempeste della vita, ma non abbandona nelle prove. La fede ci dà la certezza che tutto – nel piano di Dio – ha il suo valore e che tante volte i momenti  più difficili della vita della Chiesa producono frutti non previsti e i momenti di crisi servono per purificare la nostra fede vacillante.