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Dalle diocesi, dopo l' Assemblea generale dei vescovi riprendono le attività

La beatificazione di don Luigi Lenzini

Don Luigi Lenzini  |  | Diocesi di Modena Nanantola Don Luigi Lenzini | | Diocesi di Modena Nanantola

In questa settimana i vescovi italiani sono stati impegnati con la loro assemblea generale elettiva. Hanno infatti votato una terna di nomi per l’elezione del presidente e hanno eletto uno dei tre vice presidenti: il vescovo di Cassano allo Jonio, Francesco Savino. Per il presidente Papa Francesco ha scelto, nella terna, l’arcivescovo di Bologna, il card. Matteo Zuppi che ieri ha tenuto la prima conferenza stampa post assembleare. Una assemblea, quella dei vescovi, che ha trattato vari temi.

Una particolare rilevanza, l’educazione dei giovani, l’importanza delle aree interne del Paese, la sofferenza di famiglie e aziende provate dall’aumento dei prezzi, la guerra, l’unificazione delle diocesi.  I vescovi, poi, a settembre, si ritroveranno a Matera, dal 22 al 25, per il XXVII Congresso Eucaristico Nazionale sul tema: “Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale”. Giornate – è stato detto - scandite da momenti di celebrazione, da testimonianze, da gesti significativi che aiuteranno a vivere ancor meglio il cammino sinodale intrapreso e a leggere il momento presente. In questi mesi si sta intensificando la preparazione nelle parrocchie e nelle diocesi. Da Matera sarà lanciato un messaggio di speranza e di pace, nella consapevolezza che “tornare al gusto del pane” assume un significato ancora “più profondo in tempo di pandemia e soprattutto di guerra”. 

Da oggi, intanto, le attività con la presenza dei presuli riprendono nelle varie diocesi a partire da Modena dove è prevista, oggi pomeriggio, la beatificazione di don Luigi Lenzini, sacerdote e martire, ucciso in odio alla fede. Il martirio di don Lenzini è stato riconosciuto da Papa Francesco il 27 ottobre 2020. A presiedere il rito il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei santi. Accanto a lui l’arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, Erio Castellucci che concelebrerà insieme ai vescovi Enrico Solmi, vescovo di Parma, Giacomo Morandi, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, Giuseppe Verucchi, arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia, Lino Pizzi, vescovo emerito di Forlì-Bertinoro e Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia. Al termine della celebrazione il card. Semeraro visiterà luoghi a cui è legata la vita del neo beato e domenica alle 11 presiederà la messa di ringraziamento in San Bartolomeo Apostolo di Fiumalbo, la chiesa parrocchiale in cui don Lenzini ricevette il battesimo.

Nato il 28 maggio 1881 a Fiumalbo don Lenzini  fu ordinato sacerdote il 19 marzo 1904. Svolse diversi incarichi pastorali e nel 1941 fu nominato parroco di Crocette, frazione del Comune di Pavullo nel Frignano, dove rimase fino alla morte. Il suo ministero fu caratterizzato da sollecita e cordiale vicinanza ai fedeli, soprattutto ai giovani e ai malati, senza escludere chi si dichiarava lontano dalla fede, si legge in una nota della diocesi spiegando che durante la guerra si prodigò per aiutare le persone in difficoltà.

Per quanto poté, offrì rifugio e aiuto a chiunque corresse pericolo o si trovasse nel bisogno, senza distinzioni di credo religioso o di fede politica, compresi alcuni giovani partigiani della sua parrocchia, tra i quali uno dei suoi futuri assassini. Fu ucciso  nella notte del 21 luglio 1945 in un vigneto dietro la chiesa e qui sepolto. Dopo il ritrovamento del suo cadavere martoriato si celebrarono le esequie nella chiesa di Crocette con grande concorso di clero e di popolo. Nel 2002 i resti mortali vennero traslati dal cimitero comunale alla chiesa parrocchiale. 

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Martedì prossimo nella diocesi di Lamezia Terme il saluto del vescovo Giuseppe Schillaci che è stato chiamato alla guida della diocesi di Nicosia mentre il nuovo vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi sarà ordinato il prossimo 2 luglio nella diocesi di appartenenza, quella di Crotone-Santa Severina, e prenderà possesso della sede lametina la settimana successiva.