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Dalle diocesi: gli auguri dei vescovi per l’inizio del nuovo scolastico

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Si è molto parlato in queste settimane della Lettera che Papa Francesco ha indirizzato al Popolo di Dio per parlare del grave male degli “abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate”. E anche in Italia alcuni vescovi hanno voluto soffermarsi sul tema scrivendo ai propri fedeli.

I vescovi dell’Emilia Romagna

“Condividiamo la grande preoccupazione e il dolore espresso da Papa Francesco”, scrivono in una lettera i vescovi dell’Emilia Romagna che invitano a “leggerla e meditare”, nelle parrocchie, nei consigli pastorali e nei gruppi di famiglie.

Scrivono i presuli che “egli ci chiede di soffrire insieme a tutto il corpo per aiutarlo”. E aggiungono: “L’impegno a combattere gli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili sia di potere che sulla coscienza che sessuali, da parte di chierici o di laici nella Chiesa, nella società e nelle famiglie, ci deve vedere uniti. Uniti nella preghiera e nella penitenza, perché le sofferenze delle vittime, che non si cancelleranno, siano condivise e non si ripetano. Perché il male non sia più nascosto ma opportunamente denunciato. Perché il perdono e la guarigione dalle ferite, che pure invochiamo da Dio, con la riparazione del danno, non siano un alibi, ma stimolo a mettere in atto una conversione di tutta la comunità cristiana e della società civile, perché si prendano le misure educative e operative per una prevenzione ampia ed efficace”.

Nessuno – è il monito dei presuli della Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna - deve essere coperto o giustificato, qualsiasi ruolo svolga. Il bene dei minori e dei più deboli deve stare sopra a tutto. Molto dipenderà dai genitori, dagli educatori, dagli insegnanti, dai sacerdoti, dai catechisti: la cura, la protezione, la vigilanza, la formazione propria e dei ragazzi o degli adolescenti, deve creare ambienti e atteggiamenti di vera tutela e deve portare i minori a imparare a difendersi, a reagire, trovando adulti accoglienti e pronti ad ascoltarli e a intervenire”.

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I presuli emiliano-romagnoli hanno predisposto un percorso di formazione che permetterà di avere in ogni diocesi alcune persone (quasi tutti laici e laiche) che potranno essere referenti e promotori dei cammini diocesani di formazione e prevenzione per la tutela dei minori.

Riprende l’anno scolastico. Il vescovo di Cesena: “Esaltante stagione educativa”

In questi giorni in tante città e paesi con il suono della prima campanella, prenderà il via il nuovo anno scolastico. “Il tempo dell’educazione non è finito”, scrivevano i vescovi italiani nel documento “Educare alla vita buona del vangelo”. In ogni stagione e in ogni luogo – scrive oggi il vescovo di Cesena- Sarsina, mons. Douglas Regattieri – “si può vivere l’esaltante missione educativa”.

Ognuno – famiglie, insegnanti, studenti – nel suo specifico ambito e in modalità diverse è chiamato a “vivere il tempo della scuola come – scrive il vescovo - tempo adatto per far crescere una comunità”.

Scrive il vescovo Regattieri che la scuola - “tempo di disciplina, di impegno, di confronto e di crescita di tutta la persona” - si trova oggi ad “operare in un contesto spesso difficile e ostile perché ‘tendente a ridurre il bene all’utile, la verità a razionalità empirica, la bellezza a godimento effimero’”, come si legge nel documento dei vescovi italiani. Il presule si dice convinto che “la scuola possa e debba contribuire a dare ai ragazzi e ai giovani sicurezze e prospettive valide per una maturità autenticamente umana della persona”.

Le lettera per la scuola del vescovo di Ugento Santa Maria di Leuca

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Due distinte lettere ha scritto, invece, il vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli. Una agli studenti e un'altra ai dirigenti scolastici, ai docenti, ai genitori e agli educatori. “La consapevolezza del profondo cambiamento economico, sociale e culturale che sta attraversando la nostra società richiede – scrive il presule a questi ultimi - una maggiore convergenza tra tutti coloro che operano in campo educativo. La differente responsabilità educativa tra i diversi soggetti deve trovare una sorta di accordo e di incontro circa alcuni valori che sono alla base dell’azione educativa”. “A me piace pensare che voi giovani siete e dovete sempre più diventare ‘cercatori curiosi e sognatori folli’”, ha scritto invece in una lettera ai giovani studenti in cui cita una recente canzone di Renato Zero: “Non abbandonare / i sogni, se puoi. / Dagli forza / e consistenza... E poi/ lascia sian loro / a prenderti / e a portarti un’altra volta / via di qui... Ti andrebbe di cambiare / il mondo con me?”.

L’arcivescovo di Monreale scrive ai giovani

“Ascoltare il vostro cuore”, “comprenderne le ragioni profonde”, “conoscere i desideri più veri che vi portate dentro”, è l’invito che arriva dall’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, ai giovani.

“Non c’è ragazzo che non coltivi nella profondità del suo cuore il desiderio di ciò che è buono, bello e vero. Non c’è persona che non sia attratta dalla bontà, dalla bellezza e dalla verità”, scrive l’arcivescovo che si rivolge agli studenti per indicare “nuovi percorsi di crescita dove la pace, l’amore fraterno, la solidarietà vera e l’amicizia disinteressata siano il vostro cibo quotidiano”.

Milano, inizia l’anno pastorale

Intanto questa mattina apertura dell’anno pastorale nella diocesi di Milano. Durante una solenne liturgia eucaristica per la festa di Santa Maria Nascente nel Duomo della città l’arcivescovo, mons. Mario Delpini presenterà le linee guida contenute nella lettera pastorale “Cresce lungo il cammino il suo vigore”.

Come suggerisce lo stesso titolo tratto dal Salmo 83, nella lettera, già in distribuzione, il presule ambrosiano evoca l’immagine di una Chiesa in cammino e richiama l’attenzione dei sacerdoti e dei laici della diocesi sugli esercizi spirituali che sono propri del pellegrinaggio: l’ascolto della Parola, la celebrazione della Messa, la pratica della preghiera.

Nel testo, l’arcivescovo Delpini raccomanda “la cura per la proclamazione liturgica dei testi biblici”, “percorsi necessari per una lettura popolare delle Scritture, tenendo conto delle diverse fasce di età”, “la responsabilità per l’evangelizzazione” ed invita sacerdoti e laici a domandarsi come mai la celebrazione eucaristica, in particolare quella domenicale, abbia perso la sua attrattiva e li sollecita a trovare in essa “quella fonte di gioia e di comunione, di forza e di speranza che possa sostenere la fatica del cammino”. Nella lettera anche l’annuncio dell’avvio di una visita pastorale in Avvento allo scopo di “ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli”. E ancora la volontà di costituire una “Commissione per la Promozione del bene comune” che faccia da stimolo per attivare “uno stile cristiano di presenza dentro una società e una politica in piena trasformazione”.