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Dalle diocesi, le novità in Calabria

La soppressione del Movimento Apostolico e le nomine

Un gruppo del Movimento Apostolico a Piazza san Pietro |  | Movimento Apostolico Un gruppo del Movimento Apostolico a Piazza san Pietro | | Movimento Apostolico

La Santa Sede sopprime il Movimento Apostolico nato 42 anni fa su iniziativa di Maria Marino a Catanzaro e poi sviluppatosi in Calabria ma anche in Italia ed in alcuni paesi del mondo.

L’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone, in questa settimana, ha convocato una assemblea straordinaria per dare lettura del decreto firmato dai cardinali Luis Ladaria, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il Clero e Kevin J. Farrel, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Il decreto è stato approvato da papa Francesco lo scorso 27 maggio nel corso di una Udienza concessa al Prefetto della congregazione per la Dottrina della Fede, il card. Ladaria e la decisione finale dopo che la Santa Sede aveva inviato un Visitatore Apostolico accompagnato da altri membri. Una decisione che mette fine a questa esperienza nata nel capoluogo calabrese il 3 Novembre 1979, finora Associazione privata di fedeli, riconosciuta con decreto arcivescovile nella diocesi di Catanzaro-Squillace il 18 gennaio 2001. 

“Accettare con spirito di fede ubbidiente il decreto”, è stato l’invito di Bertolone: “Il bene comunque fatto da tanti aderenti alla spiritualità del Movimento apostolico non andrà perduto: tantissima gente si è riavvicinata alla fede e alla pratica cristiana, tante vocazioni sacre sono state scoperte e coltivate, tanti sono attivamente presenti nell’animazione delle attività parrocchiali”, ha scritto il presule che ha evidenziato che “di fronte agli esiti canonici e pastorali della Visita apostolica, siamo chiamati a riscoprire la nostra profonda unità con il pastore della Chiesa locale e con il pastore universale che, nell’amore, presiede alla carità: da questo amore concorde si canti tutti insieme a Gesù Cristo”.

Sempre in Calabria due notizie di particolare interesse questa settimana: giovedì le dimissioni, accettate da Papa Francesco, del vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo e contestualmente la nomina di amministratore apostolico del vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva che, in un messaggio alla diocesi ha espresso gratitudine al Papa per la fiducia ricevuta ed ha riservato un saluto affettuoso a Luigi Renzo, che “per tanti anni ha amato e servito questa Chiesa”: “Vengo tra voi come fratello ed amico per un servizio di carità e di ascolto, nella missione che il Papa mi ha affidato”, ha scritto spiegando di essere «mosso unicamente dal desiderio di esservi vicino e di condividere con voi quel tratto di strada che il Signore vorrà, consapevole di poter presentare le comuni fatiche e speranze all’altare del Signore, che ci vuole bene e ci sostiene con la sua paterna benevolenza”.

Giovedì anche un lutto ha colpito la chiesa calabrese. E’ morto, infatti, l’arcivescovo emerito della diocesi di Catanzaro-Squillace, Antonio Cantisani, già presidente della Conferenza Episcopale Calabra. Cantisani è stato anche presidente della Commissione per le Migrazioni e per il Turismo diventata, nel 1985, Commissione Cei per le Migrazioni divenendone il primo presidente. Ed è stato anche il primo presidente della Fondazione Migrantes nata nel 1987 come ha ricordato in un messaggio l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Gian Carlo Perego, neo presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e dell’organismo pastorale. L’arcivescovo Cantisani, ha “accompagnato la nascita e i primi anni di vita della Fondazione Migrantes con passione e intelligenza per oltre un decennio”, ha detto: Anche al termine del suo mandato ha “continuato a seguire la vita e l’azione pastorale della Migrantes con suggerimenti e interventi, aiutando l’episcopato italiano ad aprirsi al nuovo tema dell’immigrazione. I suoi testi dedicati alla pastorale delle migrazioni rimangono ancora importanti per costruire nelle nostre comunità cristiane e nella vita sociale una ‘cultura dell’incontro'”.

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E in settimana altro lutto nella Chiesa italiana per la morte di Franco Festorazzi, arcivescovo emerito di Ancona-Osimo, arcidiocesi che ha guidato dal 1991 al 2004 e già presidente della commissione per la revisione della traduzione della Bibbia Festorazzi.