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Dalle diocesi, l'impegno dei vescovi per custodire la terra e proteggere l'ambiente

Le feste patronali a Bressanone anche on line e le celebrazioni caterianiane

La festa di San Cassiano e San Vigilio  |  | pd La festa di San Cassiano e San Vigilio | | pd

Custodire le nostre terre”. Uno slogan che oggi fa da sfondo ad un convegno promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana con l’obiettivo di far maturare la consapevolezza sui temi dell’ambiente, della salute e del lavoro sia nella comunità ecclesiale che nella società civile.

L’iniziativa è della Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute, della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, degli Uffici Nazionali per la pastorale della salute e per i problemi sociali e il lavoro, e della Caritas italiana e vuole essere “un’occasione di riflessione, non solo per gli addetti ai lavori, per accrescere la sensibilità sulle tematiche al centro della Laudato si’, con uno sguardo non settoriale”, ha spiegato mons. Carlo Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e Presidente della Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute, evidenziando “il particolare coinvolgimento delle Chiese della Campania” (anche se online, il convegno avrà sede ad Acerra, luogo simbolo della “Terra dei fuochi”) e la partecipazione delle diocesi – 78 in tutto – interessate dall’inquinamento ambientale. 

Il tema dell’ambiente è anche al centro di una serie di trasmissioni tv promosse dalla Conferenza episcopale della Liguria in preparazione alla 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani, che si terrà ad ottobre a Taranto. Il progetto prevede dodici trasmissioni che avranno lo stesso titolo della settimana sociale, “Il pianeta che speriamo”. 

Ma in questi giorni tante anche le diocesi in festa per una serie di appuntamenti rilevanti e molto sentiti dai fedeli. Domani, nella diocesi di Bolzano-Bressanone, festa dei santi patroni anche se senza processione a causa delle limitazioni per il Covid19. Si tratta della festa di san Cassiano e san Vigilio, che si celebrano a Bressanone da oltre 300 anni. La celebrazione trilingue, presieduta dal vescovo, Ivo Muser, ha inizio alle 9 di domani nel duomo di Bressanone e sarà trasmessa dalle emittenti diocesane Radio Sacra Famiglia-inBlu e Radio Grüne Welle.

Si prepara alla festa di Santa Caterina la diocesi di Siena-Val d’Elsa-Montalcino. “Feste Cateriniane” particolari quelle che si terranno dal 29 aprile al 2 maggio. Un appuntamento tradizionale per tutta la città di Siena che risente della pandemia in corso.

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Giovedì 29 aprile, alle 11, nell’oratorio del Crocifisso del santuario-casa di Santa Caterina, l’arcivescovo, il card. Paolo Lojudice, celebrerà una messa solenne. Il 1° maggio, alle 12, l’omaggio floreale a Santa Caterina mentre il giorno successivo, nel Portico dei Comuni d’Italia, presso il santuario-casa di Santa Caterina, l’offerta dell’olio per la lampada votiva e offerta dei ceri.

Festa anche nella diocesi di Agrigento che si prepara alla beatificazione del giudice Rosario Livatino che si terrà domenica 9 maggio  - anniversario della visita di san Giovanni Paolo II nella città dei templi - nella Cattedrale di Agrigento.

“In preparazione all'evento saranno predisposte delle iniziative di carattere civile ed ecclesiale sulla figura del prossimo Beato”, afferma una nota della diocesi siciliana guidata dal card. Francesco Montenegro. Livatino fu assassinato sulla strada che conduce da Canicattì ad Agrigento il 21 settembre 1990, all’età di 37 anni. La Santa Sede ne ha riconosciuto il martirio “in odium fidei” (in odio alla fede). A presiedere la celebrazione il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Si prepara ad una nuova beatificazione anche la diocesi di Bologna. Si tratta della beatificazione di don Giovanni Fornasini che  avverrà nel capoluogo emiliano, come ha annunciato ieri il card. Mattero Zuppi. 

“È un ulteriore dono che arricchisce la nostra Chiesa - afferma il card. Zuppi - ed è un segno importante in questo momento di difficoltà e di prova perché come don Fornasini ha vissuto la “pandemia” della guerra anche noi oggi possiamo vivere questo tempo di pandemia prendendo esempio dal suo atteggiamento e dalla sua testimonianza, riconoscendo la forza dell’amore di Dio ed esprimendo vicinanza alla gente”.