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Dalle diocesi, l'impegno dei vescovi per la pastorale della scuola

Incontri, documenti e convegni promossi dall' Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei insieme all’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni

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E’ costante il tema della scuola nella pastorale della Chiesa cattolica convinta della sua importanza e convinta di una presenza accanto allo studente sin dai primi anni di vita come succede nelle scuole materne. Ecco allora la nascita di diverse scuole di ispirazione cattolica e i diversi documenti redatti per confermare il suo interessamento per la crescita integrale dell’uomo e non lasciare la più importante istituzione educativa sola in questo compito.

Da ieri e fino a domani, ad Assisi, il convegno promosso dall’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei insieme all’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni sul tema “Dove lo Spirito è di casa”. Un convegno che vede coinvolti studenti e ricercatori universitari e che si colloca nel contesto del Cammino sinodale e in particolare del “cantiere della strada e del villaggio”, che invita a “mettersi in ascolto, fra gli altri, anche del mondo della cultura, dell’educazione e della ricerca”, spiega Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio per l’educazione, la scuola e l’università della Cei. Una occasione di “fraternità e di dialogo, in cui ascoltare la Parola, la vita, le persone”. La parola chiave di questi tre giorni è “discernimento”. I giovani, infatti, “saranno invitati a riconoscere ‘dove lo Spirito è di casa’, a partire dalla propria esperienza personale e dai luoghi che frequentano, per domandarsi, come chiede papa Francesco, non solo ‘chi sono io?’ ma anche: ‘per chi sono io?’”, aggiunge Diaco sottolineando che “gli anni dell’università sono un tempo decisivo, fatto di incontri, esperienze, responsabilità, scelte; un tempo in cui prende forma la vocazione personale, l’orientamento di fondo della propria vita”.

Il convegno si concluderà con un incontro con l’arcivescovo Giuseppe Baturi, Segretario Generale della CEI. Alla fine del mese un altro appuntamento significativo. Si tratta dell’annuale convegno DiSAL che avrà come tema: “La scuola al tempo del digitale. Tra ricerca educativa e nuovi apprendimenti” e che si svolgerà dal 30 marso al 1 aprile a Bergamo. “Ridisegnare le esperienze didattiche e gli ambiti di apprendimento per portare la cultura dell’innovazione nelle scuole – scrivono i promotori – è diventata una vera necessità e significa da un lato aprire la didattica a nuovi linguaggi, a nuovi strumenti e a nuovi contenuti, ma anche sviluppare nuove alleanze”. E poi i tanti incontri nelle scuole dei vescovi italiani.

Tra gli ultimi quello del vescovo di Lamezia Terme, Serafino Parisi, questa settimana, al liceo scientifico cittadino “Galileo Galilei” al termine di un incontro su “La donna nella Bibbia” durante il quale il presule ha evidenziato che  la donna nella tradizione biblica riveste “un ruolo importantissimo” e “l’idea del femminile è di fare arrivare alla consapevolezza di sé il maschio: senza la donna, il maschio non è capace di arrivare alla consapevolezza di se, di ciò che è”. Ecco perché, “quando la donna si presenta di fronte a se, l’uomo capisce che, dato che è diverso dall’altra e l’altra è diversa da lui, c’è una diversità che deve essere armonizzata e quando le differenze vengono armonizzate, allora, ci si arricchisce l’uno della vita, delle potenzialità e di tutto ciò che l’altro porta verso di me”.

A Pistoia una sessantina di dirigenti e professori della diocesi hanno partecipato all’incontro Sinodale voluto dal vescovo Fausto Tardelli. Durante l’incontro, riferisce il settimanale diocesano, una particolare attenzione è stata rivolta alla mancanza di luoghi ricreativi extrascolastici in grado di far vivere ai ragazzi ed alle ragazze altri luoghi da condividere fuori dalle ore di studio, la solitudine - sempre più percepita anche dal corpo insegnante - dei ragazzi davanti all’utilizzo dei social, un crescente lassismo da parte delle famiglie nel cercare di sostenere le ragazze ed i ragazzi; ma anche una anamnesi lucida della necessità di ripensare e ricentrare la scuola, rendendola non più un qualcosa di grigio, malandato e triste, ma appetibile tanto da conquistare gli interessi delle studentesse e degli studenti. Per la Chiesa pistoiese – ha detto il vescovo – “è necessario supportare il corpo insegnante che è un mestiere speciale, ancor di più dopo la pandemia, si è ritrovato a gestire nuove e maggiori difficoltà nella sfida educativa dei nostri ragazzi, vedendosi spesso non riconosciuto questo ruolo così importante”.

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