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Dalle diocesi, Papa Francesco ad Albano il 21 settembre

Papa Francesco sarà ad Albano il prossimo 21 settembre. Ma per le diocesi italiane ora è tempo estivo, momento di ristoro fisico e spirituale

Papa Francesco  |  | Daniel Ibanez / ACI group Papa Francesco | | Daniel Ibanez / ACI group

Il sole rovente di questi giorni ci ricorda che siamo entrati nella piena estate anche se non mancano “eccezioni” che hanno  causato danni e feriti. Le scuole hanno ormai chiuso da oltre un mese e riapriranno a settembre. Inizia così il tempo delle ferie estive e chi può ha già iniziato – o lo farà nelle prossime settimane -  le proprie vacanze al mare o in montagna. Altri, invece, raggiungendo i luoghi natii per trascorrere un periodo accanto alle proprie famiglie di origine.
Turisti, uomini e donne alla ricerca di uno spazio per il proprio ristoro fisico e spirituale.

Ma prima di citare alcuni dei messaggi dei presuli italiani, sottolineiamo l’annuncio che è stato dato dal vescovo di Albano, Marcello Semeraro: il prossimo 21 settembre Papa Francesco visiterà la diocesi vicino Roma. Una lettera del vescovo sarà letta domani in tutte le messe della diocesi. “Al 21 settembre 1953, festa di San Matteo – spiega mons. Semeraro – Francesco fa risalire un incontro con un sacerdote, molto importante nella storia della sua vocazione. Ricordando questo episodio, ho proposto al Papa di rivivere quel suo spirituale appuntamento insieme con noi, stante pure la coincidenza col ricordo del 21 settembre 2008 quando Benedetto XVI giunse in San Pancrazio per la Dedicazione del nuovo Altare maggiore e per inaugurare la nuova Cattedra episcopale. D’allora quella data è il punto di riferimento per celebrare l’anniversario della Dedicazione della nostra Cattedrale, di cui, peraltro, sono stati ultimati i lavori di restauro”. Alla richiesta il Papa ha risposto positivamente  celebrerà messa ad Albano Laziale nel pomeriggio del prossimo 21 settembre.

“Benvenuti nelle diocesi della Metropolia di Taranto, Castellaneta e Oria; le nostre Chiese vi augurano di vivere e godere del tempo del vostro riposo per una permanenza serena e salutare nelle nostre terre, così ricche di sole, di mare e di colline, di arte e di storia”, scrivono i vescovi della metropoli di Taranto (Filippo Santoro, arcivescovo di  Taranto, Vincenzo Pisanello, vescovo di Oria e Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta) in un messaggio ai turisti: nel “nostro territorio potrete farvi meravigliare dai colori delle nostre campagne e dall’azzurro del nostro grande mare Mediterraneo, ammirare la bellezza artistica delle chiese, in particolare quelle della civiltà rupestre, visitare musei e opere d’arte, gustare i sapori della nostra cucina e godere anche dell’accoglienza delle nostre famiglie con le loro tradizioni”.

Tutti – scrivere i presuli -  “abbiamo bisogno di vivere il riposo estivo per ritemprarci dalle fatiche del lavoro e abbiamo il desiderio di utilizzare i giorni liberi per leggere, conoscere, guardare ciò che è più utile al corpo e allo spirito. Il turismo è la possibilità di incontrare gli altri, di scambiare, di ricevere e donare le proprie esperienze. Tanti sono i luoghi di gioco, le spiagge, gli alberghi, le case, e ovunque troverete l’accoglienza della nostra comunità ecclesiale; la vacanza – continuano -  è anche un’occasione preziosa per riconoscere la presenza del Mistero attraverso la contemplazione delle bellezze dei nostri luoghi di culto, la partecipazione alle celebrazioni domenicali, l’incontro con il nostro popolo in occasione delle diverse feste religiose e popolari, cariche di tradizioni e tradizione e di cultura”.

“Con profonda gratitudine, riconosciamo il dono delle ferie come momento di ‘relax’ e ristoro delle fatiche fisiche, ma senza trascurare lo Spirito che é in noi!”, scrive l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone che sottolinea come “l’amicizia con Gesù è indissolubile. Egli non ci abbandona mai, anche se a volte sembra stare in silenzio”. Il presule sottolinea che la preghiera comunitaria e la “grazia sacramentale” nella santa Messa domenicale “ci rendano testimoni di una fede sempre più forte e matura, ovunque trascorriamo le vacanze, sì che i rapporti familiari si rinsaldino e le relazioni amicali si ravvivino di amore fraterno”.

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Nel Cilento sono migliaia coloro che in questo tempo trascorrono le loro vacanze. “Gesù, Dio nella carne di un uomo – scrive il vescovo di Vallo Della Lucania, Ciro Minieri - ha conosciuto bene anche lui il tempo della stanchezza e della necessità del riposo. Ai suoi dice:  ‘venite in disparte, soli, e riposatevi un poco’. Ci fa bene questa parola di Gesù, e pur non potendo, forse, partire  per le vacanze per motivi diversi, ci può aiutare a cercare spazi di silenzio, di contemplazione e di riflessione per rigenerarci nel corpo e nello spirito e ritornare, poi, ‘al lavoro usato’. Spazi per leggere, meditare, pregare, metter un po’ di ordine nella stanza del nostro cuore, ricostruire relazioni che, con il tempo, forse si  sono sfilacciate”.

 “La nostra Chiesa locale di Ancona-Osimo, aperta e solidale, radicata in una storia spirituale e di fede che ha consegnato al tempo chiese meravigliose, piccole e grandi, luoghi per pregare, per recuperare la dimensione dello spirito e della meraviglia, vi accoglie con grande gioia, in questo anno in cui celebra gli ottocento anni da quando S. Francesco di Assisi è partito dal porto di Ancona per la Terra Santa come pellegrino di pace”, scrive l’arcivescovo Angelo Spina: “le vacanze allora ci portano a godere lo spettacolo del mare, lo spettacolo dei prati, dei boschi, delle vette protese verso il cielo, da cui sale spontaneo nell’animo il desiderio di lodare Dio per le meraviglie delle sue opere e la nostra ammirazione per queste bellezze naturali si trasforma facilmente in preghiera e ci si sente rigenerati e riappacificati”.

Il vescovo di Cremona, Antonio Napolioni fa riferimento a campagna, pianura e fiume, le tre immagini evidenziate da Papa Francesco nella sua vista a Bozzolo sulla tomba di don Primo Mazzolari. Napolioni invita “a sostare con curiosità e apertura di cuore, persino con animo contemplativo, riconoscendo nel silenzio gli echi del Vangelo, vero motivo di tanta creatività e cura” augurando “di riposare con l’anima, ritrovando la luce che rischiara il cuore di chi cerca verità e fiducia per il domani”.
“La Vostra permanenza nella nostra terra, ricca di bellezze naturali e paesaggistiche, di fede e di memoria, di cultura e di tradizioni, sia tempo per ritemprarsi e godere delle preziose opportunità che desideriamo offrire a Ciascuno di Voi, per rendere più piacevoli e belle le Vostre vacanze”, è l’augurio dell’arcivescovo di Messina – Lipari – Santa Lucia, Giovanni Accolla.

Il tempo del riposo – evidenzia l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, sia utile per “riannodare i fili di relazioni che per il resto dell’anno rischiano talora di sfilacciarsi nel vortice della quotidianità: vale per i propri cari, ma anche con chi vi ospita in strutture e comunità dove tornate da tanti anni. Strette di mano e intese di sguardi che si rinnovano, nel segno di un’ospitalità dove i rapporti umani vengono ben prima di una vetta che si staglia nel cielo terso o di uno specchio d’acqua da bandiera blu”. Il presule sottolinea che per molti aspetti alcuni “luoghi del cuore potreste trovarli quest’anno radicalmente cambiati. Poche ore di vento impetuoso hanno portato lutti nelle case dei trentini e prodotto sul territorio alpino ferite difficilmente rimarginabili”: alberi abbattuti “impoveriscono un orizzonte, interrompono un sentiero, minano alla radice la biodiversità. Ci fanno percepire impotenti e indifesi di fronte alla forza della natura, dandoci anche una grande lezione sulla fragilità della vita e una provocazione a una gestione responsabile dell’ambiente. Quei luoghi, che sentivate parte di voi, chiedono ora una forma di restituzione: non essere dimenticati, aiutandoli a riappropriarsi di quella poesia vitale che finora vi hanno saputo regalare”.

“La tua presenza sull’Isola chiama tutti noi che l’abitiamo ad amarla e a rispettarla e, in particolare, sollecita coloro l’amministrano a prendersene cura, perché sia sempre più custodita e valorizzata”, scrive il vescovo di Ischia, Pietro Lagnesi, rivolgendosi al turista, ricordando che quest’anno, percorrendo l’Isola per la visita pastorale, “attraversando il suo variegato territorio l’ho scoperta davvero singolare, unica nel suo fascino, un giardino recintato dal mare”. “Possano – è l’augurio del vescovo - questi giorni di vacanza farti ritornare a casa con un altro sguardo sulle cose, sulla vita, su di te, sulle persone che ti circondano, su quanti ti sono cari o, semplicemente, incontri per strada”. Il vescovo saluta anche i tanti isolani che lavorano nel settore turistico: “anche quest’anno forse saranno sottoposti a turni di lavoro stressanti e per molti sarà difficile la stessa  partecipazione alla Messa domenicale. Spero che per tutti ci sia un giusto riposo e una remunerazione equa e regolare”.

“Quello delle vacanza, più o meno lungo, non è un tempo vuoto”, scrive il vescovo di Cesena-Sarsina, Douglas Regattieri, evidenziando che “può costituire un’occasione preziosa di crescita umana e spirituale. Umana: perché si ha la possibilità di rientrare in se stessi; di ritrovare nel silenzio e immersi nella natura, quella relazione vitale che ci lega all’ambiente nel quale viviamo; di riscoprire la bellezza dei legami familiari avendo più tempo per dedicarvisi; di arricchire le conoscenze culturali, artistiche e storiche che il patrimonio del luogo vi offre con abbondanza. Spirituale: i nostri sacerdoti, le nostre chiese, i luoghi sacri che la tradizione del nostro popolo ci ha consegnato, sono a vostra disposizione per soste di preghiera e di riflessione”.

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L’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, dopo aver dato il benvenuto ai turisti ricorda che la Sardegna “non è soltanto il paese ricco di sole e di mare presentato dalla pubblicità turistica ma è una terra dove si sperimentano molte povertà e molte fatiche: anche queste vi chiediamo di conoscere e di ricordare e la vostra vicinanza è già per noi un prezioso gesto di solidarietà”: “siamo certi che vi porterete nel cuore non solo la bellezza della Sardegna ma soprattutto la ricchezza spirituale e umana della nostra gente”.

“Trascorrere il tempo libero nella bellezza della natura costituisce un’attività straordinariamente importante non solo per il piacere e il gusto di disintossicarsi dai tradizionali ritmi quotidiani, o di realizzare e valorizzare la componente umana dello svago, ma anche perché consente di guardare in faccia le persone che fanno parte della nostra vita con uno sguardo più autentico, come solo nel tempo libero si può avere”, scrive l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia evidenziando che il tempo libero, lo sport e il contatto con la natura possono “valorizzare le relazioni umane e lo stare insieme in famiglia, soprattutto quando in essa si vive l’esperienza della fragilità e della disgregazione con il bisogno di un periodo di calma per recuperare la dignità della relazione”. Stare insieme nel “santuario della natura” permette “una piacevole comunione delle persone tra loro e della ricerca della verità di Dio, proprio attraverso la bellezza contemplativa che possiamo imparare ad associare agli itinerari spirituali. Attraverso le vacanze saranno rigenerate le relazioni se si sa condividere il bene del riposo evitando di chiuderlo nell’egoistico abbandono della realtà, a favore di una ricerca vuota di se stessi. Le vacanze sono un bene comune e, per questo motivo, dobbiamo imparare ad essere solidali nel riconoscere l’importanza del riposo per tutte le famiglie e aiutare coloro che non hanno la possibilità di riposarsi, attraverso l’ospitalità e lo slancio gratuito della condivisione per conoscersi e per capirsi”.

Tanti i messaggio che stanno arrivando in queste ore nei quali si sottolinea che a tutti è dato “un tempo privilegiato di ascolto del Signore, attraverso la preghiera, la lettura, le relazioni, il silenzio, lo sport, anche il divertimento sano e sobrio”, come scrive l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, Francesco Nolè:  “la ricerca di un sano riposo è tanto più intensa quanto più è grande la fatica del lavoro sia fisica che intellettuale.  Abbiamo bisogno però di vacanze che risanino e riequilibrino il nostro uomo esteriore  ma anche l’uomo interiore, come direbbe san Paolo; un tempo di riposo, non di ozio, che ci aiuti a ritrovare l’armonia dello spirito, che è sapienza del cuore”.