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Dominique Wolton racconta Papa Francesco: abbiamo riso molto insieme

Dominique Wolton durante la presentazione del libro  |  | AA Dominique Wolton durante la presentazione del libro | | AA

“Il Papa ha una caratteristica, ha fiducia e da fiducia. Abbiamo riso molto insieme, fin dal primo incontro e lui ha sempre un grande calore, e ha un tratto molto umano, parla con le parole della gente alla gente e non si prende troppo sul serio e riflette molto attentamente e nelle sua risposte non ho mai percepito autoritarismo o nervosismo.”

Chi descrive così Papa Francesco e Dominique Wolton, sociologo e letterato francese a Roma per presentare la edizione italiana del suo libro intervista con il Papa “ Dio è un poeta” edito da Rizzoli.

Sette mesi dopo la uscita in Francia il volume arriva in Italia con un titolo più letterario dell’originale, ma i temi sono politici. Ovviamente nel senso alto della politica e perciò si parla di pace, guerra, cultura, religione.

Wolton parla dei dodici incontri con Papa Francesco come un dialogo tra amici “ e io- dice- dovevo ripetere a me stesso: stai parlando con il Papa!”

Incontri ampli, con un traduttore di fiducia perché il Papa non parla correntemente francese, che duravano anche due ore, ricorda Wolton. “ Le posso mandare le domande in anticipo se vuole” chiede Wolton al Papa. “ Si, Dominique me le puoi anche mandare, ma tanto io poi non le leggo” risponde Francesco.

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Il testo finale è comunque stato rivisto dal Papa che era molto coinvolto dai temi della pace e della giustizia sociale.

“ Il Papa- dice Wolton- parla in modo semplice diretta, lui è un uomo comune che parla con un altro uomo comune. E risalta sempre il suo amore per il popolo da cui la reazione europea diversa da quella in America Latina di identificarlo con un populista. Il fatto è che lui ama gli individui nelle loro diversità, ama la gente comune, non ama invece i conformisti, i mondani, i preti di corte, è più francescano che gesuita, ama la gioia e la semplicità, e si propone come Papa della globalizzazione, passa il suo messaggio semplici che oltre la autorità di un Papa. E ha poi una ossessione: evitare la guerra e le ineguaglianze economiche, le ingiustizie. E’ più preoccupato di questo che della bioetica”.

Wolton racconta il suo Papa Francesco con accenti di grande emotività e ripercorre con lui i temi e i fatti del pontificato e permette anche chiarimento. “ Io sono il Papa di tutti” si legge tra le risposte. “ In lui - dice Wolton- vedo una dicotomia. Da una parte una grande collera contro le follie del mondo e dall’ altra una grande fiducia verso i semplici, le persone comuni”.