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Don Costa: "La Bibbia dei poveri in copertina della Laudato Si"

La copertina della Laudado si' della LEV |  | CC La copertina della Laudado si' della LEV | | CC

Un libro ha una sua dignità, una autorevolezza che non va trascurata. Per questo don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana, ha pensato per l’edizione LEV della “Laudato Si” una copertina speciale, con uno dei meravigliosi mosaici del ciclo della creazione contenuti nel Duomo di Monreale. Perché “il mosaico era la Bibbia dei poveri, tutti potevano riconoscere gli episodi della Bibbia, anche se non erano in grado di leggere.”

Spiega don Costa: “Sono stati scelti i mosaici del Duomo di Monreale perché le illustrazioni dei mosaici di questo duomo raffigurano le diverse fasi della creazione con colori, con precisione veramente inappuntabile.”

Tra i vari cicli del Duomo di Monreale, costruito nel XII secolo, quello della creazione è costituito da 8 mosaici: uno per ognuno dei sette giorni della creazione più un preludio, in cui Dio soffia il suo spirito sul caos primordiale.

“Il mosaico rappresentava la Bibbia dei poveri perché la gente entrava in un Duomo e poteva contemplare vedere del mosaico stesso il racconto biblico,” ricorda don Costa. Il quale poi sottolinea come le immagini del Duomo di Monreale gli sono venute subito in mente quando “ho letto l’enciclica di Papa Francesco, e vi ho trovato il suo riferimento alla Genesi.”

Il mosaico riprodotto sulla copertina della ‘Laudato Si’ è il sesto della serie, il momento della creazione degli animali. Don Costa sottolinea che “come i mosaici erano la Bibbia dei poveri, così l’enciclica è diretta ai poveri, una attenzione costante del pontificato di Papa Francesco. Anche nell’enciclica il Papa “esalta -- diciamo così – l’aspetto della povertà, fa vedere la ricchezza di alcuni e la povertà dei piccoli che diventano vittime di situazioni di ambiente negativo.”

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Ma perché stampare una enciclica ecologica, che fa del riciclaggio, del risparmio delle materie prime, i suoi campi di battaglia? “La stampa è tuttora uno strumento di comunicazione, sta alla base della comunicazione elettronica. Il libro ha una sua dignità, e finché ci sarà possibilità di stampare, è interessante pensare a questo strumento, perché il testo scritto ha una sua funzione particolare, una sua autorevolezza. Ci sono anche edizioni stampate in carta riciclata, e dunque eco-compatibili. E poi c’è la comunicazione elettronica, che è comunque un mezzo diverso, anche questo da considerare.”

Sono state distribuite 65 mila copie dell’enciclica edita dalla Libreria Editrice Vaticana. E di queste 5 mila sono state vendute nella sola area di Roma nel giorno di pubblicazione dell’enciclica, secondo i dati della Libreria Editrice Vaticana.