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Don Fortunato di Noto, chi vede gli abusi solo nella Chiesa cattolica è male informato

Dopo un attacco pubblicato a pagamento su un giornale don Di Noto mette in luce il dramma della mentalità pedofila dilagante

Don Di Noto davanti al logo di  Meter  |  | FB-Meter Don Di Noto davanti al logo di Meter | | FB-Meter

Per la festa di San Pietro e Paolo, il 29 giugno, su un giornale italiano è appara una pagina con una così detta “supplica” rivolta a Papa Francesco per “sistemare” la Chiesa in Polonia e difenderla dagli abusi dei pedofili nella Chiesa.

La firma di un piccolo gruppo di polacchi che ha comprato  uno spazio pubblicitario per lanciare un altro attacco alla Chiesa in Polonia colpevole, secondo loro, di nascondere i singoli casi degli abusi su minori, tirando in ballo i vescovi e anche il Nunzio Apostolico, (nella traduzione italiana sono spariti i nomi di tre vescovi polacchi e il riferimento al Nunzio Apostolico).

Un commento a questo ulteriore attacco viene da don Di Noto che nel Rapporto appena pubblicato ha denunciato lo scandalo di milioni di bambini abusati da milioni di orchi in tutto il mondo, che i “selettivi” difensori dei minori non vogliono vedere.     

“ La gente che vede gli abusi solo nella Chiesa cattolica o è malinformata o completamente ignorante e mi permetto di dire che la Chiesa cattolica non è una azienda multinazionale che produce pedofili.  Ovviamente alle vere vittime va sempre l’attenzione e vanno difese. Strumentalizzare la pedofilia per colpire la Chiesa è una cosa vergognosa e disgustosa. Pubblicizzare solo i singoli casi degli abusi, guarda caso solo da parte dei sacerdoti, quando solo in Europa ci sono 18 milioni di minori abusati da parte di milioni di pedofili predatori. Questo vuol dire che ci sono milioni di abusatori, di cui i sacerdoti sono una minima frazione dell’1% anche è grave, perché un solo abusatore indigna.

Alcuni dicono però che  ancora manca la trasparenza nella Chiesa…

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“La Chiesa negli ultimi 15 anni ha preso chiara consapevolezza del problema e ha avviato un cammino di trasparenza e chiarezza, oltre che norme e disposizioni per combattere la pedofilia che non ha fatto nessuno Stato e nessun gruppo professionale o sociale. Ma siccome la maggior parte dei media che contano è anticlericale allora anche un caso, che è certamente grave ma magari vecchio, diventa il pretesto per attaccare la Chiesa. Ma c’è anche un altro problema.

Quale?

“Mentre Gesù condannava senza appello chi abusa i bambini: “Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali!” c’è chi impunemente diffondere e promuovere l’ideologia che vuole normalizzare la pedofilia. Vere e sistematiche lobby molto influenti e stratificate negli ambiti della società.  Perché la rete non è esclusivamente uno strumento di diffusione di foto e di video pedopornografici, ma serve anche per diffondere l’ideologia pedofila. E dietro c’è una vera e propria lobby ben organizzata ma anche certi ambienti dall’intellighenzia libertina e relativista. Questi sono i veri nemici dei bambini nel mondo di oggi”.