Proseguono presso il Santuario romano della Madonna del Divino Amore le celebrazioni delle Messe vespertine. L’Eucaristia di stasera è stata presieduta da don Antonio Magnotta, incaricato del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile.

La donna adultera – ha detto il celebrante nell’omelia - viene “portata con forza davanti alla misericordia, si trova davanti all'amore che proprio perché amore non condanna e non nasconde la verità del peccato”.

Alla domanda rivolta sul cosa fare all’adultera, “Gesù non risponde, si china per terra e scrive, si china come farà nel cenacolo per lavare i piedi dei suoi amici, si china come nell'orto degli ulivi e come sulla croce davanti al peccato Gesù non parla, continua a fare scendere l'acqua che ci purifica anche le piante dei nostri piedi, continua a chinarsi prendendo su di sé i nostri peccati, continua a reclinare il capo per darci la vita. Quel dito di Dio che scrive per terra è il Dio che continuamente crea, è il Dio pieno della sua potenza che sconfigge ogni male, è il dito di chi trasmette la vita, offre se stesso perché non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva”.

“Chi condanna – conclude Don Magnotta - insiste nel lapidare fino a quando non si guarda dentro se stessi e non si avrà il coraggio di lasciare le pietre, fino a quando non si sperimenta che anch'io sono un peccatore e  avrò sempre la pretesa di condannare il male, non si risolve aggiungendo altro male ma tendendo la mano in ognuno dei nostri fratelli: c'è una sorgente di bene bisogna che ci aiutiamo per arrivare insieme a dissetare la sete di amore all'acqua viva e non alle cisterne screpolate. Compiamo da fratelli e mai da nemici il pellegrinaggio sulla terra”.