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Don Orione, inaugurazione di “Casa Aterno”: l'omelia del Cardinale Bassetti

Questa mattina, a Pescara, il Card. Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, celebra la Messa in occasione dell’inaugurazione di “Casa Aterno”, la residenza per persone con disabilità dell’Istituto Don Orione

Casa Aterno |  | https://pastoraledisabili.chiesacattolica.it/ Casa Aterno | | https://pastoraledisabili.chiesacattolica.it/

"Carissimi tutti, con piacere presiedo questa celebrazione eucaristica insieme al Centro Don Orione di Pescara, voluto dal grande santo della carità, come segno di affetto e di predilezione verso questa bella città dell’Adriatico. Saluto l’arcivescovo Monsignor Tommaso Valentinetti, cui mi lega profonda e antica amicizia. Saluto i membri della Congregazione Orionina, tutti i sacerdoti, i diaconi e i consacrati presenti. Uno speciale ossequio rivolgo alle autorità intervenute". Con saluti e affetto inizia l'omelia del Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, che ha celebrato la Messa in occasione dell’inaugurazione di “Casa Aterno”, la residenza per persone con disabilità dell’Istituto Don Orione a Pescara.

“Casa Aterno”, un "bellissimo progetto di accoglienza e di speranza". "Esso si aggiunge ai molti luoghi della carità di cui la Chiesa di Pescara è ricca. Non molti anni fa, venendo qui per la festa di San Cetteo, ho avuto modo di visitare le strutture caritative e i servizi sanitario-riabilitativi della Fondazione Paolo VI - commenta il Presidente CEI - Nella missione della Chiesa vi è certo in primo luogo l’evangelizzazione attraverso l’annuncio della Parola di Dio e l’amministrazione dei Sacramenti, ma certamente vi è l’impegno nella carità, così come il Signore stesso ci ha insegnato".

Si tratta di un appartamento di circa 300 metri quadrati in cui sono state ricavate nove camere singole e autonome, oltre a spazi condivisi. Vi saranno accolte già dai prossimi giorni sette persone che non hanno più il sostegno dei familiari.

"L’amore di Dio è più grande dell’amore umano. Cosa c’è di più forte dell’amore di una mamma per i suoi figli? Lo vediamo in questi giorni dalla televisione: le donne ucraine che fuggono con i bambini in braccio, lontano dalle bombe, abbandonando tutto... lasciando i mariti in guerra... cosa c’è, dunque, più grande dell’amore di una madre? Nulla? No, c’è l’amore di Dio che è più grande ancora e non ci dimenticherà mai. L’amore di Dio va al di là del tempo e delle paure; supera anche la morte. Perciò, fratelli e sorelle, siamo invitati a guardare all’amore che Dio ha per noi, immenso ed eterno, e ad esso si devono ispirare anche le nostre opere, che devono andare al di là del tempo, come Don Orione ci ha insegnato", continua il Cardinale nella sua omelia.

"È così, potremmo dire, che il progetto cofinanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana, chiamato “Dopo di noi”, trova un modello nella relazione tra genitori (un padre e una madre) e i propri figli. La cura che i figli disabili hanno ricevuto nelle loro case può infatti continuare, grazie all’aiuto di persone di buona volontà e i contributi stabiliti dalla Legge del 22 giugno 2016, sull’assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. Dalla promulgazione di questa Legge sempre più associazioni, parrocchie, istituti religiosi – con l’aiuto delle offerte dell’Otto per mille alla Chiesa Cattolica – hanno dato vita a tante iniziative di accoglienza: alloggi, piani di inclusione e di lavoro, e così via. L’Opera Don Orione che oggi inauguriamo risponde così ai bisogni di tante persone e mostra il volto più bello della nostra Chiesa", conclude il Cardinale Presidente.

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