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È Beato Tiburcio Arnaiz Muñoz, "un modello che stimola a vivere di Cristo”

Beato Padre Tiburcio Arnaiz Muñoz |  | Diocesi di Malaga Beato Padre Tiburcio Arnaiz Muñoz | | Diocesi di Malaga

È Beato Padre Tiburcio Arnaiz Muñoz, Sacerdote della Compagnia di Gesù. Era “innamorato pazzo di Gesù”. Lo ricordano proprio così le persone che ne hanno tramandato la fama di santità nel tempo.

Il Cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha celebrato questa mattina nella Cattedrale di Malaga la Santa Messa di Beatificazione.

“Il Beato Tiburzio Arnáiz Muñoz - ha sottolineato il Cardinale Becciu - con l’intenso sapore della sua testimonianza fedele al Vangelo fino all’eroismo, ha saputo permeare della dottrina di Cristo l’ambiente nel quale è vissuto, contribuendo così alla missione della Chiesa nel mondo. Con la sua vita, segnata da opere buone, ci offre un esempio chiaro di fede sincera e profonda, arricchita dal senso della presenza di Dio e dalla prontezza di accordare la propria esistenza alla volontà divina”.

Era il 1902 quando don Tiburcio entrò nel seminario della Compagnia di Gesù a Granada. “Non chiederò mai nulla e sarò contento di ciò che mi daranno; non rifiuterò mai nessun lavoro, non userò mai alcun pretesto…”: erano questi i buoni propositi con cui intraprese il nuovo cammino.

Il Cardinale Becciu nell’omelia commenta: “L’intenso e fecondo ministero apostolico di questo zelante sacerdote e figlio spirituale di Sant’Ignazio di Loyola fu esercitato sul fondamento della fede e della carità, tutto proiettato all’edificazione delle anime e alla salvezza di quanti erano oggetto delle sue cure pastorali. La sua predicazione vivace e calorosa diventava così motivo decisivo di conversione per molti, specialmente durante le missioni popolari, attraverso le quali svolgeva una intensa e feconda evangelizzazione e promozione sociale”.

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Padre Tiburcio realizzò diverse scuole e laboratori per i più poveri che abitavano nei “corralones”, le periferie più povere della città.

“Da dove proveniva tutto questo ardore apostolico del novello Beato?- domanda il Cardinale Prefetto - Da una intensa vita spirituale, che trovava il culmine nella preghiera e nell’Eucaristia: qui, egli attingeva la forza per spendersi senza riserve nel ministero sacerdotale”.

Conclude il Cardinale Becciu la sua omelia: “Presentare Tiburzio Arnáiz Muñoz, oggi, alla Chiesa, vuol dire riaffermare la santità sacerdotale, ma soprattutto far conoscere un ministro di Dio che fece della sua esistenza un costante, luminoso ed eroico cammino di totale donazione a Dio e ai fratelli, soprattutto verso i più deboli. Il nuovo Beato rappresenta per la Chiesa di oggi un modello che stimola a vivere di Cristo, e per l’intera società una fiaccola capace di illuminare la storia dei nostri tempi”.

 

 

 

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