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È pronta la prima parte dell’Instrumentum Laboris del Sinodo sui giovani

Instrumentum Laboris  |  | Daniel Ibanez, ACI Group Instrumentum Laboris | | Daniel Ibanez, ACI Group

La prima parte dell’Instrumentum Laboris della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi è pronta. “Dalla discussione della prima parte è emersa una Chiesa sempre più sinodale e meno autoreferenziale, il Sinodo è il frutto di un discernimento collettivo, dove emerge la volontà di parlare i linguaggi del tempo presente”, sottolinea il Prefetto del Dicastero Vaticano per la comunicazione Paolo Ruffini, intervenuto al consueto briefing per i giornalisti sul Sinodo presso la Sala Stampa Vaticana. 

Il Cardinale Désiré Tsarahazana, Arcivescovo di Toamasina, Madagascar, Presidente Delegato al Sinodo, traccia un profilo della Chiesa nel Madagascar: “Ho constatato che le diverse situazioni vissute dai giovani del mondo sono molto varie, questo mi ha arricchito molto, che cosa avviene davvero nei nostri paesi e cosa dobbiamo fare? La Chiesa da noi è ancora una Chies affidabile, la maggior parte dei giovani partecipano alla vita della Chiesa. I giovani partecipano alla vita della Chiesa e si impegnano. Ma il problema è la povertà estrema, la disoccupazione che li aspetta dopo gli studi è una certezza, data la corruzione che è una cancrena nel nostro paese, si compra il diploma, si compra il posto di lavoro. Un altro problema è la constatazione dell’ingiustizia, l’ingiustizia che favorisce l’insicurezza. Interessarsi ai giovani significa rivolgersi a loro parlando di questi problemi, interessarsi alle loro vite. Non bisogna separare vita e fede”.

Rispondendo ad una domanda dei giornalisti il Cardinale Tsarahazana ha confidato di aver invitato il Papa in Madagascar. Pare che il Pontefice abbia accettato l'invito per il 2019.

Il Cardinale Gérald Cyprien Lacroix, Arcivescovo di Québec, Canada, Membro della Commissione per l’Informazione, intervenuto anche lui alla conferenza stampa, commenta: “Sono impressionato dalla voglia della ricerca di capire i giovani e vedere come abbiamo già iniziato a proporre e a discernere delle vie di azione per i giovani e con i giovani. Nei gruppi linguistici al quale partecipo siamo una ventina e questo ci permette di discernere insieme, questo mi piace moltissimo. Viviamo questi scambi in un clima di preghiera". 

articolo aggiornato alle ore 14e19. 

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