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Francesco incontra i giovani della GMG: “La misericordia ha sempre un volto giovane”

Papa Francesco al parco Jordan  |  | Cj Mast
Papa Francesco al parco Jordan | | Cj Mast
Festa al Parco Jordan |  | Alan Holdren/ ACI Group
Festa al Parco Jordan | | Alan Holdren/ ACI Group
Il Parco Jordan è pronto ad accogliere Papa Francesco |  | CTV
Il Parco Jordan è pronto ad accogliere Papa Francesco | | CTV
Papa Francesco sul tram |  | CTV
Papa Francesco sul tram | | CTV
L'attesa dei giovani al parco Jordan |  | Alan Holdren/ACI Group
L'attesa dei giovani al parco Jordan | | Alan Holdren/ACI Group
L'attesa dei giovani al parco Jordan |  | Alan Holdren/ACI Group
L'attesa dei giovani al parco Jordan | | Alan Holdren/ACI Group
Il tram che ha portato Papa Francesco al Parco Jordan |  | CTV
Il tram che ha portato Papa Francesco al Parco Jordan | | CTV
Tantissimi i giovani al parco di Blonia |  | CTV
Tantissimi i giovani al parco di Blonia | | CTV
L'attesa dei giovani al parco Jordan |  | Alan Holdren / ACI Group
L'attesa dei giovani al parco Jordan | | Alan Holdren / ACI Group
Tantissimi i giovani al parco di Blonia |  | CTV
Tantissimi i giovani al parco di Blonia | | CTV

Papa Francesco arriva in tram alla Cerimonia di Accoglienza, che come da tradizione, il giovedì, apre ufficialmente la Giornata Mondiale della Gioventù. Il luogo dove Francesco incontra tutti i giovani del mondo a Cracovia è il Parco Jordan a Blonia, una pianura di 48 ettari tanto caro a Giovanni Paolo II. Il Santo predecessore del Papa qui celebrò numerose Messe, è un ritorno nella terra di chi la GMG l’ha ideata nel suo cuore e poi l’ha concretamente realizzata.

Papa Francesco parte dalla piazza antistante l’Arcivescovado e sale su un tram ecologico accompagnato da ragazzi con disabilità. Insieme a lui c’è anche il sindaco di Cracovia, che consegna le Chiavi della Città al Pontefice. Il tram dal centro di Cracovia raggiunge la grande area verde, a Blonia più di 400.000 ragazzi celebrano la cerimonia di apertura della XXXI GMG dal tema “Chiamati alla santità”. Sono mille i colori delle bandiere, sono tante le culture, i volti, i sorrisi.

Prima dell’arrivo del Papa, un’introduzione con musiche e danze cracoviane, una sfilata dei giovani che, in rappresentanza dei vari continenti, portano bandiere e fotografie di “Testimoni della Misericordia” della propria area: S. Vincenzo de’ Paoli dall’Europa, Beata Madre Teresa dall’ Asia, S. Maria MacKillop dall’Australia, S. Giuseppina Bakhita dall’ Africa, S. Damiano de Veuster di Molokai dall’America del Nord e Beata Irma Dulce dall’ America del Sud. Il tema viene poi illustrato con una “staffetta dei santi” che parte da Sant’Agnese e si conclude con i Beati Fra Sbignew Strzałkowski e Fra Michele Tomasz.

Nel corso della cerimonia anche il saluto dell’Arcivescovo di Cracovia, il Card. Stanisław Dziwisz, segretario particolare di Papa Giovanni Paolo II per oltre 40 anni, e un momento di animazione dei giovani e la lettura del Vangelo. E' grande festa, e Francesco regala ai giovani sul palco un piccolo rosario.

“Finalmente ci incontriamo!”, esclama Francesco ai giovani. Dopo i ringraziamenti, il primo pensiero di Papa Francesco è per Giovanni Paolo II, incintando i giovani ad un forte applauso: “Ha sognato e ha dato impulso a questi incontri. Dal cielo egli ci accompagna nel vedere tanti giovani appartenenti a popoli, culture, lingue così diverse con un solo motivo: celebrare che Gesù è vivo in mezzo a noi”.

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Francesco ricorda il tema principale di questa GMG e del Giubileo da lui indetto: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati sono coloro che sanno perdonare, che sanno avere un cuore compassionevole, che sanno dare il meglio di sé agli altri, non quello che avanza, ma il meglio. In questi giorni la Polonia vuole essere il volto sempre giovane della Misericordia”.

I moltissimi giovani presenti ascoltano attenti, il tripudio di colori delle loro bandiere sono il contorno di un'atmosfera di festa e di emozione.

“Nei miei anni vissuti da Vescovo – racconta Papa Francesco nel suo primo discorso ai giovani - ho imparato una cosa: non c’è niente di più bello che contemplare i desideri, l’impegno, la passione e l’energia con cui tanti giovani vivono la vita. Questo è bello! Da dove viene questa bellezza? Quando Gesù tocca il cuore di un giovane, di una giovane, questi sono capaci di azioni veramente grandiose. È stimolante, sentirli condividere i loro sogni, le loro domande e il loro desiderio di opporsi a tutti coloro che dicono che le cose non possono cambiare. I giovani hanno la forza di opporsi a questi. Alcuni non sono sicuri di questo. E’ un dono del cielo poter vedere molti di voi che, con i vostri interrogativi, cercate di fare in modo che le cose siano diverse”.

Il Papa domanda a gran voce ai ragazzi: " Le cose si possono cambiare? "

E i giovani presenti hanno dimostrato la loro energia e la loro passione anche nei numerosi balli e canti che hanno anticipato il discorso di Francesco. Per ogni nazione , un canto e un ballo simbolico della propria cultura e delle proprie tradizioni. Etiopia, Australia, Oceania, America, Asia e tante altre nazioni e continenti.

Francesco riprende ancora una volta nel suo discorso il tema a lui caro della Misericordia e afferma: “La misericordia ha sempre il volto giovane” ed elenca i tanti esempi di un “cuore misericordioso”: un cuore misericordioso ha “il coraggio di lasciare le comodità, sa andare incontro agli altri, riesce ad abbracciare tutti, sa essere un rifugio per chi non ha mai avuto una casa o l’ha perduta, sa creare un ambiente di casa e di famiglia per chi ha dovuto emigrare, è capace di tenerezza e di compassione. Un cuore misericordioso sa condividere il pane con chi ha fame, un cuore misericordioso si apre per ricevere il profugo e il migrante”.

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Un'altra domanda risuona dal Papa: " Voi siete capaci di sognare?". "Misericordia", chiede anche Francesco di ripetere tutti insieme, "ripetete più forte, perchè il mondo senta".

Poi il Papa preoccupato pensa ai quei giovani “che hanno gettato la spugna prima di iniziare la partita. Che si sono “arresi” senza aver cominciato a giocare. Che camminano con la faccia triste, come se la loro vita non avesse valore.” Il Papa li definisce “annoiati” e “noiosi”. Ma un pensiero va anche a quei giovani che corrono dietro ai venditori delle false illusioni. Francesco li chiama “venditori di fumo”. "Io sono sicuro che oggi tra di voi non c'è nessuno di questi", dice Francesco.

“Volete per la vostra vita quella “vertigine” alienante o volete sentire la forza che vi faccia sentire vivi, pieni? Vertigine alienante o forza della grazia?” chiede il Papa ai tanti ragazzi provenienti da tutto il mondo.

“Per essere pieni – risponde Francesco -  per avere una forza rinnovata, c’è una risposta;una risposta che non si vede, che non si compra, non è una cosa, non è un oggetto, è una persona ed è viva, si chiama Gesù Cristo”.

Gli applausi partono forti dal Parco Jordan, i ragazzi della GMG 2016 seguono con passione il discorso e le domande del Pontefice.

"Gesù Cristo si vende nei negozi? E' un dono, è un regalo del Padre Nostro" , e Papa Francesco lo fa ripetere ai giovani presenti.

"Padre io sono debole, io cado, io mi sforzo ma tante volte vengo giù - continua a braccio il Papa - gli alpini quando salgono le montagne cantano una canzone molto bella che dice " nell'arte di salire quello che importa non è non cadere, ma non rimanere caduto"! La mano di Gesù è sempre tesa per rialzarci quando noi cadiamo".

Il Pontefice commenta poi il Vangelo appena letto, il Vangelo che racconta Gesù a casa di Marta, Maria e Lazzaro verso Gerusalemme: “Le molte occupazioni ci fanno essere come Marta: attivi, distratti, sempre di corsa di qua e di là... ma spesso siamo anche come Maria: davanti a un bel paesaggio, o un video che ci manda un amico nel cellulare, ci fermiamo a riflettere, in ascolto. In questi giorni della GMG, Gesù vuole entrare nella nostra casa; vedrà le nostre preoccupazioni, il nostro andare di corsa, come ha fatto con Marta... e aspetterà che lo ascoltiamo come Maria: che, in mezzo tutte le faccende, abbiamo il coraggio di affidarci a Lui”. Dunque essere attivi come Marta, ma riflessivi come Maria.

Conclude Francesco con un invito molto particolare ai ragazzi della GMG di Cracovia: “Chiediamo a Gesù: lanciaci nell’avventura della misericordia! Lanciaci nell’avventura di costruire ponti e abbattere muri, recinti e reti... vogliamo affermare che la vita è piena quando la si vive a partire dalla misericordia, che questa è la parte migliore,è la parte più dolce, e che mai ci sarà tolta”.