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Germania, tre parroci lanciano giornata di benedizione delle coppie gay il 10 maggio

L’iniziativa ha già raccolto 2.600 adesioni. Il Cammino sinodale la appoggia

La bandiera LGBT sventola sul duomo di Osnabrück, in segno di protesta contro il Vaticano |  | FB La bandiera LGBT sventola sul duomo di Osnabrück, in segno di protesta contro il Vaticano | | FB

 Il Responsum pubblicato lo scorso 15 marzo dalla Congregazione per la Dottrina della Fede sembra non aver messo la parola fine ai dibattiti circa l’opportunità di benedire le coppie omosessuali in Germania.

La posizione di Sant’ Agostino – che nei suoi Sermones considerava chiusa una questione teologica dopo il pronunciamento del Pontefice sulla stessa questione («Roma locuta, causa finita») –sembra essere passato di moda, almeno oltralpe. 

Ben 2.600 tra parroci, diaconi, assistenti spirituali e referenti pastorali – erano solo 1.000 una settimana fa – hanno già aderito e stanno e invitando altri sacerdoti su tutto il territorio della Repubblica Federale Tedesca ad aderire ad una giornata di benedizioni per «tutte le coppie di persone che si amano» che avrà luogo il 10 maggio, lanciata nelle reti sociali con lo slogan «Noi non neghiamo una benedizione» e con tanto di hashtag: “benedire coraggiosamente” (#mutwilligSegnen) e l’amore vince (#liebegewinnt). Oltre alla benedizione gli organizzatori invitano a «lanciare segni creativi» che «tante persone nella Chiesa percepiscono come una benedizione ed un arricchimento la variopinta molteplicità dei progetti di vita e delle storie d’amore». 

L’iniziativa è stata lanciata lo stesso 15 marzo, giorno della pubblicazione del “Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso”, da un parroco di Hamm, don Bernd Mönkebüscher, un parroco di Würzburg, don Burkhard Hose, e da don Carsten Leinhäuser, un sacerdote di Speyer. Nel frattempo anche la rivista Publik Forum ha fatto sua l’iniziativa e la sta promuovendo nelle sue pubblicazioni. Sabato scorso, Don Hose – che ha definito il Responsum “quasi bizzarro“ e “fuori dal mondo“ – ha consegnato la lista delle firme degli aderenti al vescovo di Aquisgrana, monsignor Helmut Dieser, e alla delegata per le politiche famigliari del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK), Birgit Mock. La scelta dei due destinatari non è casuale, dal momento che monsignor Dieser e Frau Mock presiedono il forum del Cammino sinodale dedicato alla morale sessuale. «Obbligare coppie che vivono rapporti d’ amore in fedeltà e stima reciproca, a negare la loro sessualità non corrisponde alla nostra immagine dell’uomo e di Dio», ha detto la signora Mock ricevendo la lista. Il vescovo Dieser ha ammesso di non aver particolarmente apprezzato il tempismo della Congregazione per la fede: «La presa di posizione romana, proprio nel corso degli sforzi sinodali, ha causato irritazione e rabbia». Avendo ben presente il combattimento interiore di molti sacerdoti della sua diocesi, divisi tra fedeltà alla Chiesa e il sincero desiderio di benedire coppie omosessuali e lesbiche, il monsignor Dieser si è augurato uno sviluppo ulteriore della dottrina della Chiesa in modo che le benedizioni delle coppie gay possa un giorno uscire da questa zona grigia. «Il dialogo deve continuare» hanno detto concordi monsignor Dieser e la signora Mock, esprimendo inoltre l’auspicio che questa lista di firme possa rappresentare «un monito e un incarico al confronto all’interno del Cammino sinodale e ad un ulteriore dialogo con Roma».

In una intervista con il sito web della sua diocesi, intitolata “Molti vengono feriti dalla Chiesa”, il vescovo Georg Bätzing, che è anche presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha detto di «comprendere e condividere la perplessità di tanti assistenti spirituali» rispetto al Responsum. «Il documento di Roma del 15 marzo – ha proseguito il presidente dei vescovi tedeschi – non fa che ribadire il ben noto stato della dottrina. Non riceverà una larga accettazione e non verrà seguito. Un documento che nella sua argomentazione si chiude in modo eclatante ai progressi della ricerca teologica e scientifica umana, porterà la prassi pastorale ad ignorarlo». Monsignor Bätzing si è detto infine convinto che «la morale sessuale della Chiesa può permettersi una evoluzione alla luce delle conoscenze teologiche e delle scienze umane».

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La Chiesa evangelica porge la mano ai sacerdoti “dissidenti” e alle coppie omosessuali con il pastore Jörg Niesner, parroco di Laubach nel Land Hessen, che ha annunciato di essere pronto a sposare coppie gay cattoliche, nel caso che la Chiesa cattolica si rifiutasse di benedire la loro unione. «Penso che sia importante rendere possibile il matrimonio anche di coppie dello stesso sesso cattoliche che non vogliono voltare le spalle alla loro Chiesa. Se persone dello stesso sesso desiderano questa benedizione, noi dobbiamo aprirgli le porte. Sarebbe davvero triste – ha detto Niesner – che queste coppie lasciassero la Chiesa cattolica perché la loro istanza non ha più speranza di essere accolta». Nella proposta del pastore Niesner il sacerdote cattolico potrebbe continuare a seguire spiritualmente la coppia omosessuale, senza doverla benedire. Niesner propone infine di iscrivere il matrimonio nel registro della Chiesa evangelica, benché l’unione continuerebbe ad non avere nessun valore per la Chiesa cattolica. «Lo Stato non nega più il matrimonio a queste coppie. Perché allora glielo dovrebbe negare la Chiesa?».

Ha ragione il teologo Martin Kirschner, dell’Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt, a dire che «con la sua risposta la Congregazione per la Dottrina della Fede non ha chiuso il dibattito, lo ha solo iniziato».