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Giorgio La Pira avanza sulla strada della beatificazione. E con lui anche Carlo Acutis

Giorgio La PIra | Una immagine di Giorgio La Pira, il sindaco santo di Firenze | YouTube Giorgio La PIra | Una immagine di Giorgio La Pira, il sindaco santo di Firenze | YouTube

Ci sono anche Giorgio La Pira e Carlo Acutis tra i quattro servi di Dio di cui Papa Francesco ha riconosciuto ieri le virtù eroiche, avanzando così la loro causa verso la possibile beatificazione.

Il “Sindaco Santo” e l’adolescente innamorato dell’Eucarestia sono in compagnia di altri due possibili santi giovani: Pietro Di Vitale (1916-1940), siciliano, e Alexia Gonzales-Barros Gonzales (1971-1985), morti rispettivamente a 23 e 14 anni per forme tumorali avanzate.

Giorgio La Pira (1904-1977) era di origine siciliana, ma fu Firenze la sua città e il centro della sua attività di politico, sindaco, professore universitario, laico impegnato nella Chiesa, terziario domenicano e francescano, operatore della pace nel mondo.

Eletto alla Costituente nel 1946, è tra i più attivi nella stesura dei primi articoli della Costituzione (che lui voleva iniziare con le parole “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”). Eletto poi deputato, ministro del Lavoro nel governo Fanfani, viene eletto sindaco di Firenze nel 1951, incarico che manterrà fino al 1965. Nel 1959 è il primo politico occidentale a superare la “Cortina di Ferro” andando in Russia con l’obiettivo di creare un ponte di preghiera, pace e unità tra Oriente e Occidente – obiettivo che rendeva concreto anche nei “Convegni per la pace e la civiltà cristiana” e i “Colloqui mediterranei per la riconciliazione delle religioni della famiglia di Abramo”.

Carlo Acutis (1991 – 2006) morì a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante. Dotatissimo per l’informatica, bravissimo programmatore di computer e creatore di siti web, amava l’Eucarestia, che definiva la sua “autostrada speciale verso il cielo”. Aveva anche delineato un suo speciale kit per diventare santi.

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Pietro Di Vitale, seminarista di Castronovo di Sicilia, attivo nell’Azione Cattolica, visse sin dalla Seconda Liceo (il quarto anno di Liceo Classico) i primi sintomi della enterogastroptasi, malattia che lo consumò lentamente. Membro del Terz’Ordine Francescano, desiderava ardentemente il sacerdozio, e offrì la sua vita per la mancata realizzazione del suo grande desiderio. La fase diocesana della causa di beatificazione è stata convalidata il 25 ottobre 1996.

Anche Alexia González-Barros Gonzáles offrì la sua vita e le sue sofferenze per la Chiesa, per il Papa e per gli ultimi. La sua malattia cominciò a quattro anni, e a 13 anni le fu diagnosticato un tumore maligno che la paralizzò in pochissimo tempo. Nei 10 mesi seguenti, fu operata quattro volte e messa sotto un prolungato trattamento medico.

 

 

 

 

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