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Giovanni Palatucci: un servo di Dio ancora tra noi

Il 9 febbraio alle ore 16:00 si terrà un'Elevazione Spirituale nella chiesa di Sant'Ignazio di Loyola al campo Marzio in Roma

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Il 10 febbraio 1945 moriva, nel campo di concentramento di Dachau, Giovanni Palatucci. Servo di Dio ed ultimo questore di Fiume, la sua testimonianza è annoverata fra quella dei tanti Giusti fra le Nazioni che si sono spesi per la salvaguardia dell'umanità.

Nel corso di tutta la sua carriera, questo funzionario ha dimostrato coraggio, ma di più amore verso i fratelli soli, abbandonati e vittime della furia nazista.

Sia nella questura di Genova che in quella di Fiume, la sua professionalità non ha esitato a spendersi in nome della fratellanza e dei valori non negoziabili del Vangelo.

Alla legge ha dato un cuore, ai tanti provvedimenti firmati, in qualità di responsabile dell'ufficio stranieri, ha impresso le lettere rosse dell'amore a quelle dell'inchiostro.

I suoi collaboratori lo ricordano come un uomo sereno, equilibrato e di grande tempra: pochi sapevano della fitta rete di contatti, con i quali salvò la vita di migliaia di persone.

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Seppe opporre alle logiche dell'Autorità, l'imperativo della Verità ed alla grandezza dei confini di uno Stato, quelli ben più grandi del Regno dei cieli.

Nipote del vescovo di Campagna (Salerno), Mons. Giuseppe Maria Palatucci, in questa diocesi inviò molti uomini, che impauriti per la situazione sociale, videro in Lui non solo un funzionario ma un autentico fratello oltre che un amico.

Un aneddoto: prima di partire per quella che sarà la sua destinazione finale, un suo collaboratore lo cercò nella stazione che raccoglieva gli uomini in attesa di essere deportati. Da uno di quei vagoni, non identificabile, venne tirata una carta arrotolata con su scritto un nome e contemporaneamente la voce del questore che chiedeva di informare la famiglia, che la persona,il cui nome era contenuto in quel pezzo di carta, era con lui. Alla fine della scarna comunicazione, un “Addio” segnò il limite del non ritorno.

Per celebrare tale memoria, che quest'anno compie Settantacinque anni, domenica 9 febbraio, alle ore 16:00 si terrà un'Elevazione Spirituale, nella chiesa di Sant'Ignazio di Loyola al campo Marzio, per testimoniare come il tempo non può cancellare quel sentimento di amore, espresso da questo, eroico e coraggioso, servo di Dio.