Città del Vaticano , giovedì, 17. aprile, 2025 10:10 (ACI Stampa).
Questa mattina, ricorrenza del Giovedì Santo, il Cardinale Domenico Calcagno, Presidente emerito dell’APSA, presiede, nella Basilica Vaticana, la Santa Messa Crismale, Liturgia che si celebra in questo giorno in tutte le Chiese Cattedrali. Una celebrazione importante in cui i sacerdoti rinnovano le promesse fatte al momento della Sacra Ordinazione; quindi ha luogo la benedizione dell’olio degli infermi, dell’olio dei catecumeni e del crisma. Papa Francesco, a causa della polmonite e della convalescenza che ancora sta seguendo, non presiede il Triduo Pasquale. Ma il Cardinale Calcagno, delegato del Papa per questa celebrazione, pronuncia l’omelia preparata dallo stesso Pontefice.
“In Gesù si apre il libro della storia e lo si può leggere – si legge nell’omelia preparata dal Santo Padre - anche noi sacerdoti abbiamo una storia: rinnovando il Giovedì Santo le promesse dell’Ordinazione, confessiamo di poterla leggere soltanto in Gesù di Nazaret. Quando lasciamo che sia Lui a istruirci, il nostro diventa un ministero di speranza, perché in ognuna delle nostre storie Dio apre un giubileo, cioè un tempo e un’oasi di grazia. Chiediamoci: sto imparando a leggere la mia vita? Oppure ho paura a farlo?”.
“È un popolo intero a trovare ristoro, quando il giubileo inizia nella nostra vita: non una volta ogni venticinque anni – speriamo! – ma in quella prossimità quotidiana del prete alla sua gente in cui le profezie di giustizia e di pace si adempiono. Gesù legge e ci insegna a leggere il sacerdozio ministeriale come puro servizio al popolo sacerdotale, che abiterà presto una città che non ha bisogno di tempio”, continua il Papa nella sua omelia pronunciata da Calcagno.
“L’anno giubilare rappresenta così, per noi sacerdoti, una specifica chiamata a ricominciare nel segno della conversione. Pellegrini di speranza, per uscire dal clericalismo e diventare annunciatori di speranza. Certo, se Alfa e Omega della nostra vita è Gesù, anche noi potremo incontrare il dissenso da Lui sperimentato a Nazaret. Il pastore che ama il suo popolo non vive alla ricerca di consenso e approvazione a ogni costo. Siamo qui radunati, carissimi, a fare nostro e ripetere questo «Sì, Amen!». È la confessione di fede del popolo di Dio: «Sì, è così, tiene come una roccia!». Passione, morte e risurrezione di Gesù, che ci apprestiamo a rivivere, sono il terreno che sostiene saldamente la Chiesa e, in essa, il nostro ministero sacerdotale”, continua il Pontefice nell’omelia.
“Cari sacerdoti, ognuno di noi ha una Parola da adempiere. Ognuno di noi ha un rapporto con la Parola di Dio che viene da lontano. Lo mettiamo a servizio di tutti solo quando la Bibbia rimane la nostra prima casa. Al suo interno, ciascuno di noi ha delle pagine più care. Questo è bello e importante! Aiutiamo anche altri a trovare le pagine della loro vita: forse gli sposi, quando scelgono le Letture del loro matrimonio; o chi è nel lutto e cerca dei brani per affidare alla misericordia di Dio e alla preghiera della comunità la persona defunta”, chiede il Papa nell’omelia pronunciata dal Cardinale Calcagno.