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Giubileo a New York, una chiesa sempre aperta. Legata a San Gennaro

Chiesa del Preziosissimo Sangue | Chiesa del Preziosissimo Sangue, Manhattan, New York | CC Chiesa del Preziosissimo Sangue | Chiesa del Preziosissimo Sangue, Manhattan, New York | CC

Una chiesa aperta tutto l’anno del Giubileo della Misericordia. Una adorazione eucaristica senza interruzione, per aprire il cuore di Manhattan alla misericordia di Dio. È l’iniziativa che ha pensato Monsignor Donald Sakano, parroco della “Old St. Patrick,” la vecchia cattedrale di New York. E nella sua parrocchia c’è una chiesa, la chiesa del Preziosissimo Sangue (of the Most Precious Blood) che è stata scelta per svolgere questo importante compito durante l’anno del Giubileo.

Racconta ad Aci Stampa mons. Sakano che “ispirato dal fatto che la visita di Papa Francesco è stata preceduta dall’annuncio del prossimo Anno Straordinario della Misericordia, e dalla bolla di indizione che ha chiesto ad ogni parrocchia di dotarsi di una porta santa, ho avuto l’idea di una porta sempre aperta tra i fedeli e l’Eucarestia.”

Una idea subito sposata dal Cardinal Timothy Dolan, arcivescovo di New York. “Parlando con lui, ho raccontato di come molto del cattolicesimo americano fosse nato proprio nella basilica della vecchia St. Patrick,” dice Mons. Sakano.

La scelta della chiesa del Preziosissimo Sangue ha varie motivazioni. “La chiesa – racconta Mons. Sakano – è anche il santuario nazionale statunitense di San Gennaro. E per questo motivo, sono stato a Napoli lo scorso marzo, per la visita di Papa Francesco. Una visita che mi ha reso molto felice. La chiesa racconterà un po’ di questo ‘gemellaggio’ con Napoli, ci sarà la Porta Santa, ma anche un Presepio fatto da una antica famiglia artigiana di Napoli, e poi ci sarà il dipinto di Caravaggio ‘Le sette misericordie di Dio’.”

Sono tutte cose che “abbiamo importato da Napoli e metteremo nella chiesa. Vogliamo che nella chiesa non si veda mai il tramonto sulla misericordia di Dio.”

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In città si sente ancora l’emozione per la visita di Papa Francesco, che “vuole tenere una porta aperta e rendere più confortevole per quanti non credono l’ingresso nel sentimento religioso.”

Una operazione importante per un cattolicesimo in evoluzione come quello newyorchese. “La mia chiesa è a Manhattan, nel centro, e i parrocchiani sono sempre più giovani. Ho molti professionisti giovani, ispanici, ma non solo… ci sono molti cinesi! Una popolazione molto differenziata, che include ovviamente anche italiani. Tutto molto americano.”

Perché per Mons. Sakano l’America è “popoli di tutte le nazioni e con tutti i retroterra che sono arrivati in questa nazione per creare una atmosfera di creatività e di energia in una cornice di libertà. Un americano è una persona che ama vivere.”