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Gli olii essenziali per il restauro nei Giardini Vaticani, una giornata di studio

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Quando si dice “olii essenziali” si pensa soprattutto ad un buon profumo. Ma per un restauratore significa qualcosa di più. Di questo si parla oggi ai Musei Vaticani in una giornata di studio sul lavoro che dal 2014 i restauratori stanno svolgendo nel Giardini del piccolo stato. 22 ettari e 570 opere d’arte.

Un ampio progetto di restauro e conservazione la cui finalità è quella non solo di restaurare, ma anche, e soprattutto, di conservare e mantenere nel tempo le opere che “vivono” nella natura. Un gruppo di lavoro coordina il progetto che vede coinvolti in maniera corale, per una durata di circa 5 anni, Alessandra Rodolfo del Dipartimento delle Arti, Ulderico Santamaria del Laboratorio di Diagnostica per la Conservazione ed il Restauro, Guy Devreux  del Laboratorio di Restauro Materiali lapidei e Barbara Bellano per la Direzione dei Servizi Tecnici Ufficio Studi e Progetti del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Il lavoro, svolto da 10 restauratori coordinati dal Laboratorio di Restauro Materiali lapidei e dal Laboratorio di Restauro Mosaici dei Musei Vaticani, ha lo scopo di restaurare con tecniche innovative ed ecosostenibili le opere e mettere a punto una pratica che permetta la corretta conservazione nel tempo. Molte opere sono degradate proprio dall’esposizione all’aperto per variazioni termiche e termoigrometriche, acque meteoriche e vento, per la crescita di batteri, funghi, alghe insieme a quelle chimiche e chimico-fisiche.

Il restauro ancora in atto ha usato  tutti i metodi disponibili che si ispirano al principio del minimo intervento, della compatibilità e reversibilità che saranno programmati grazie ad un’attenta e completa documentazione dello stato di conservazione prima e dopo il restauro, consentendo di seguire l’evoluzione di ogni intervento nel tempo per ciascuna opera.

Così si è scelto di sostituire prodotti consolidanti tossici ed invasivi come i silicati di etile con prodotti a bassissimo impatto ambientale come fosfati, ossalati e nanosilici in dispersione acquosa, e gel e sostanze filmogene e di laser per una pulitura selettiva e controllata.

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Una occasione anche di sperimentare l’utilizzo di olii essenziali con formule realizzate appositamente che hanno consentito l’eliminazione di sostanze con attività biocida che presentano, nelle concentrazioni d’uso, un elevato impatto ambientale, consentendo, quindi, di lavorare con maggiore un rispetto dell’ambiente, degli operatori e dei manufatti.

Nella Giornata di studio saranno illustrate sia le sperimentazioni di laboratorio, che sugli oggetti dei metodi usati con una attenzione ai  biocidi naturali a base di sostanze realizzate con oli essenziali capaci di attività antibatterica ed efficaci nella riduzione di quegli elementi nocivi. Oltre ai professionisti dei Musei Vaticani oggi presenti anche relatori esterni che presenteranno i loro studi sulle applicazioni degli olii essenziali sia nel restauro dei materiali lapidei che dei manufatti cartacei e dei dipinti mobili.

Tra gli ospiti Marco Valussi, autore di volumi e articoli sulle piante medicinali, conservazione e fitoterapia, ricercatore presso l’Università di Padova,  Franco Palla, docente dell’Università degli Studi di Palermo e responsabile scientifico del Laboratorio di Biologia e Biotecnologie per i Beni Culturali, Maura Di Vito, biologa, Segretario della Società Italiana per la Ricerca sugli Olii Essenziali. Inoltre la società Exentiae srl presenterà la produzione di diversi olii essenziali, dalla coltivazione di piante aromatiche e officinali alla loro trasformazione e caratterizzazione.