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I gesuiti si confessano in un libro che raccoglie il confronto con il mondo

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“Le confessioni non sono mai scontate né ovvie. La Chiesa si confronta da tempo con questa pratica, soprattutto dopo la Riforma”. 

Padre Martin Maria Morales, direttore dell’Archivio della Pontificia Università Gregoriana presenta così il libro “Confesiones de jesuitas” curato dal gesuita catalano Josep M. Benítez-Riera, ex decano della facoltà di Storia della Pontificia Università Gregoriana, e dal poeta e critico letterario Valentí Gómez-Oliver. Il volume raccoglie le risposte di 38 gesuiti di tutto il mondo e di diverse epoche ad un questionario molto ampio.

Accanto alle testimonianze di personaggi come i cardinali Martini, Tucci e Dulles, ci sono quelle di gesuiti impegnati nei campi più diversi: arte, scienza, teologia, educazione. Particolarmente interessanti i nuovi contributi di altri tre membri della Compagnia di primissimo piano: l’attuale padre generale Arturo Sosa Abascal, il suo predecessore, Adolfo Nicolás, e il direttore della Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro.

 Le domande spaziano su parecchi temi: dalla considerazione del mondo femminile ai propri gusti gastronomici, dalla visione della fede, della natura e della missione della Chiesa nel mondo contemporaneo fino ai rapporti con le altre religioni.

“Viviamo in un’epoca- ha detto Padre Morales- in cui il risvolto della medaglia è rappresentato dalle “confessioni pubbliche” e “non è facile che un gesuita si confessi” e “ “la confessione è anche in un certo senso occultare qualcosa”. In questo senso forse risulta interessante “scoprire” “quello che non dicono” i padri che hanno risposto al vasto questionario. “Non aspettatevi – ha concluso - la verità dei gesuiti ma lo specchio di un corpo sofferente e frammentato, che cerca con passione cosa fare nella società di oggi. Sono frammenti di uomini. Ho vissuto con alcuni di loro anche 10 anni e per me molte risposte sono state delle autentiche sorprese”.

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Si tratta di testimonianze libere di persone comunque fedeli all’impegno vocazionale che  pur provenendo da contesti diversi, tutti sono animati dallo stesso spirito ignaziano.

“Per me – ha detto Gomez – questo libro è come un romanzo, è un momento di autocoscienza personale di chi ha risposto ma anche collettiva. Le Confessioni non sono solo ideologiche – ha concluso ma anche sociali. La lettura contribuisce a comprendere molte sfaccettature di un ordine che fin dalla sua fondazione ha svolto un ruolo di primissimo piano nella storia della Chiesa fino a giungere all’elezione di Papa Francesco ma che ha anche influito tanto nella società attraverso le sue istituzioni educative e sociali.

Il libro è stato presentato sabato sera nella Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica sacra,  dopo i saluti del delegato della Generalitat della Catalogna in Italia, Luca Bellizzi, alla presenza, tra gli altri, dell’ambasciatrice di Spagna presso la S. Sede, sua eccellenza Maria del Carmen de la Peña Corcuera.