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I vescovi tedeschi e l'intercomunione

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La conferenza episcopale tedesca chiarisce ulteriormente le intenzioni del suo testo sulla intercomunione dei coniugi non cattolici.

In una nota diffusa oggi 27 giugno si spiega che il testo proposto a febbraio nasceva dalla preoccupazione di fornire assistenza pastorale e spirituale  per le coppie sposate di diverse confessioni cristiane “che hanno un serio bisogno spirituale di ricevere l’Eucaristia, che hanno un legame reciproco molto vicino derivanti dal battesimo, dalla fede e dal sacramento del matrimonio, e condividono le loro intere vite”.

Il presidente della Conferenza episcopale tedesca ha informato il Consiglio permanente delle discussioni che si sono svolte a Roma ed ha spiegato dopo l’incontro con il Papa che “la lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede del 25 maggio 2018 fornisce indicazioni e un quadro per l’interpretazione, il testo non appare come un documento della Conferenza episcopale, e dato che si riferisce anche a una dimensione della Chiesa universale, e il testo è sotto la responsabilità dei singoli vescovi come aiuto all’orientamento".

I vescovi affermano che per loro “è importante essere impegnati in una ricerca ecumenica per ottenere una più profonda comprensione e ancora una maggiore unità tra i cristiani, ci consideriamo obbligati a procedere con coraggio in questa materia”.

E concludono: “Vorremmo offrire il Santo Padre e la Curia Romana, la nostra assistenza in questa materia. L'opportunità per riprendere questo argomento ancora una volta nell'assemblea plenaria autunnale del Conferenza episcopale tedesca nel settembre 2018”.

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Dell'argomento aveva parlato anche Papa Francesco nel volo di rietro dal Ginevra.