Advertisement

Il beato Gabriele Allegra: una vita per la Bibbia

Il Beato Gabriele Allegra |  | assisiofm.it Il Beato Gabriele Allegra | | assisiofm.it

Un lavoro immane: tradurre la Bibbia in cinese perché “Gesù risuoni nel mondo”. Con questa espressione padre Gabriele Allegra (1907-1976) terminò uno tra i più ardui lavori scientifici.

Tradurre una testo non è solo un'attività complessa perché si deve conoscere un’altra lingua, ma in quanto questo lavoro necessità di riuscire ad  interpretare l'originale volontà dell'autore e da questo conferire l'esatto valore a quelle espressioni.

Emilio Betti, giurista, ha dedicato uno dei suoi studi più efficaci, per spiegare la difficoltà ma anche la necessaria utilità di tale attività scientifica. 

Non basta lo studio, ci vuole qualcosa di più: la penetrazione psicologica, oltre che religiosa trattandosi, per di più di un testo sacro come la Sacra Scrittura.

Quest'opera si dimostra non solo altamente missionaria bensì utilissima all'evangelizzazione.

Advertisement

Padre Gabriele nasce in Sicilia, in un piccolo paese vicino a Catania, è un bambino allegro, vispo ma anche attento e molto diligente. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un ragazzo sereno e sorridente. 

Ad 11 anni entra nel probandato serafico e segue tutto l'iter per divenire religioso francescano e sacerdote. Bravissimo negli studi ed osservante della Regola non cambia mai umore. Nessuna affettazione, nessuna albagia o prosopopea di chi si sente migliore. E' molto equilibrato, seppur bravo, non muta quella sua naturale semplicità, che lo  ha portato verso la famiglia francescana. 

Ordinato il 20 luglio 1930 dopo una breve parentesi all'Antonianum di Roma chiede di essere inviato in Cina, come missionario.

Le difficoltà sono molte: il difficile studio della lingua cinese; la comprensione degli usi di un'altra Nazione; la difficile situazione dei missionari francescani, nell'annuncio del Vangelo.

Padre Allegra appena arrivato in quella Nazione intuì che era necessario dare al popolo cinese le basi per comprendere la Rivoluzione di Cristo. Così iniziò quel lavoro. Lavorava quasi tutto il giorno.

Prove ed incomprensioni ne trovò molte, anche se il suo operato fu salutato,con particolare favore da papa Pio XII, ma non si fermò davanti a nessuna materiale difficoltà. 

More in Storie

Fondò un Istituto biblico e oltre alla traduzione del testo scrisse molti articoli di vario contenuto scientifico. 

Le poche immagini rimaste di lui ci danno un'esatta immagine del suo carattere e del suo animo :sorride sempre dietro le lenti che nascondono il suo sguardo.

Rimase un vero ed autentico francescano: trascorreva le Feste di Natale e di Pasque tra i lebbrosi come San Francesco.  Aveva compreso, dal Santo di Assisi, che “l'uomo tanto vale quanto è davanti a Dio”. Questo era il suo credo: essere minore come aveva voluto il suo fondatore. La minorità francescana non è solo povertà, bensì è riconoscere ed accogliere, nella propria esistenza, l'umanità di Cristo e la bontà del Padre celeste. 

Fu poverissimo e molto legato alla spiritualità del Sacro Cuore di Maria, di cui ci ha lasciato un breve lavoro (Il Cuore immacolato di Maria) sulla Mistica mariana. Non amò solo la Madonna, ma visse il mistero della madre nel suo operare.

Terminata la sua missione spirò il 26 gennaio 1976 guardando negli occhi Colei che tanto aveva amato: la Vergine Maria.

Viene beatificato il 28 settembre 2012 a gloria della Chiesa.