“Nell’ultima strofa del Cantico: ‘Laudato si’, mi Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullo homo vivente pò skappare’ Fratello Francesco ci ricorda che ogni esistenza umana ha un significato eterno, che ogni vita è preziosa. Per questo motivo il Centenario del Transito si presenta come un potente annuncio di vita e di speranza, proprio quando siamo agli sgoccioli dell’Anno Giubilare della Speranza: in una sorta di passaggio di testimone, il Transito di Francesco non è un tramonto, ma un’aurora: l’alba di una presenza che da otto secoli continua a illuminare il cammino dell’umanità secondo il cuore di Dio manifestato nel Vangelo del Signore Gesù”: questo è stato il messaggio del ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, fra Massimo Fusarelli, a chiusura dell’incontro internazionale ‘Il Cantico di frate Sole. Dall’Italia medievale alla Cina: storia, scambi culturali e traduzioni’, promosso dal Comitato ‘Beato Tommaso da Tolentino’ insieme alla Fondazione internazionale ‘Padre Matteo Ricci’, all’Università di Macerata, alla Pontificia Università Antonianum e all’Università Ca’ Foscari di Venezia, svoltosi a Tolentino, in provincia di Macerata, nell’ultimo giorno di ottobre.
L'intervista al professor Stefano Testa Bappenheim, canonista docente all’Università di Camerino
Da 150 anni in territorio cinese, da 75 anni ad Hong Kong, i membri della Società del Verbo Divino festeggiano il loro giubileo. E lo fanno con una Messa con il Cardinale Stephen Chow, vescovo di Hong Kong, nel Paese di Cina in cui la loro presenza è più giovane, ma non meno sentita.
"Si apprende con soddisfazione che oggi, in occasione della presa di possesso dell’ufficio diVescovo Ausiliare di Zhangjiakou da parte di S.E. Mons. Giuseppe Ma Yan’en, il suo ministeroepiscopale viene riconosciuto anche agli effetti dell’ordinamento civile". Queste le parole di Matteo Bruni, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, diffuse in una dichiarazione ufficiale in bollettino.
Il pellegrinaggio al Santuario di Sheshan, vicino Shanghai, caratterizza il 24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice, patrona della Cina. Ma il 24 maggio è anche, dal 2007, giornata di preghiera per i cattolici di Cina, stabilita da Benedetto XVI dopo la sua densa lettera ai cattolici di Cina, ancora non recepita del tutto. L’anniversario e la ricorrenza sono festeggiate dalla Cina con un po’ di restrizioni in più sui cattolici, mentre la sede vacante è stata celebrata dal governo di Pechino con la nomina unilaterale di due vescovi ausiliari, uno addirittura nella diocesi di Shanghai, dove un ausiliare c’è ma è agli arresti domiciliari dal 2012.
La Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato ieri che in data 28 ottobre 2024 il Papa ha deciso di sopprimere la Diocesi di Fenyang (Repubblica Popolare Cinese), che fu eretta l’11 aprile 1946 da Papa Pio XII, e ha eretto la nuova Diocesi di Lüliang, suffraganea di Taiyuan, Provincia di Shanxi, con sede episcopale nella chiesa cattedrale del Sacro Cuore di Gesù, sita a Fenyang, città di Lüliang.
C’è stata anche una celebrazione della Messa insieme a Papa Francesco, nella sua cappella privata, per i due vescovi cinesi che hanno potuto partecipare al Sinodo dei vescovi. Lo racconta uno di loro, Vincenzo Zhan Silu, vescovo di Funing / Mindong, in una intervista video a Fides, l’agenzia del Dicastero per l’Evangelizzazione.
Nei giorni 18 e 19 ottobre, in occasione del Centenario per i 700 anni della morte di Marco Polo si svolgerà il convegno di studi internazionali, ‘Appunti di viaggio: Marco Polo ed i Francescani in Oriente’.
“Di fronte specialmente ai Cinesi, ho creduto opportuno di non dover accreditare in alcun modo il sospetto che la religione cattolica apparisca come messa sotto tutela e, peggio ancora, come strumento politico al servizio delle nazioni europee”: così, nei suoi memoriali, il cardinale Celso Costantini ricordava un tratto qualificante della sua missione di primo delegato apostolico in Cina dal 1922 al 1933.
Ci sono circa 16 milioni di fedeli cattolici in Cina, almeno secondo le fonti ufficiali. Una minoranza sparuta, e spesso sotto controllo del governo, ma con un enorme peso specifico. Perché la Chiesa cattolica opera in un territorio in cui tutto viene controllato, in cui tante realtà di fede non vengono accettate, dove persino i concetti sono differenti.
Per la seconda volta, due vescovi cinesi hanno potuto prendere parte al Sinodo dei vescovi a Roma. Dopo la presenza di due vescovi nel 2019, anche nella prima parte del Sinodo su “Comunione, Missione e Partecipazione” ci sono stati dei vescovi provenienti dalla Cina continentale. Uno di loro, Giuseppe Yang Yongquiang, è stato poi nominato lo scorso 12 giugno vescovo di Hangzhou da Papa Francesco, ed è una delle nomine episcopali maturate nell’ambito dell’accordo sino-vaticano per la nomina dei vescovi. Ha raccontato la sua esperienza al Sinodo accogliendo la delegazione della diocesi di Nanchang, nella provincia di Sichuan, in quello che sembra essere ormai una prassi regolare di scambio di esperienze tra le diocesi. L’incontro è avvenuto nella seconda metà di luglio.
La via della seta, la via verso la Cina non è un cammino nuovo. Si parte da Matteo Ricci e si passa per il cardinale Celso Costantini.
È un discorso denso di chiaroscuri, quello che il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha pronunciato al termine del convegno “100 anni dal Concilium Sinense: tra storia e presente”, che si è tenuto il 21 maggio alla Pontificia Università Urbaniana. Un discorso in cui il Cardinale mette in luce la necessità dell’inculturazione, ma sostiene che questa non si può staccare in nessun modo dalla fedeltà a Pietro; afferma che la fedeltà alla Chiesa rende anche migliori cittadini; rimarca il passaggio dal concetto di missioni estere a quello di Chiesa missionaria che diede fine ai protettorati politici, ma che può essere anche un segnale per la Cina, che vuole controllare la Chiesa.
Con tre ordinazioni in pochi giorni (più una nuova diocesi, la prima creata nella Repubblica Popolare addirittura dai tempi pre-Mao) si è registrata una robusta accelerata nelle relazioni sino-vaticane e nell’applicazione dell’accordo. Fino a quest’anno, in sei anni erano stati ordinati sei nuovi vescovi, e c’erano state anche divergenze come nel caso in cui Pechino ha unilateralmente ordinato un vescovo ausiliare di una diocesi non riconosciuta dal Vaticano e trasferito a Shanghai Shen Bin. Ora, tutto questo sembra alle spalle, specialmente per una volontà vaticana di concedere alla Cina alcune vittorie su questioni considerate marginali, senza “impuntarsi” sulla distribuzione geografica di una diocesi. La situazione in Cina, però, non è generalmente migliorata per i cattolici. Anzi.
Un sacerdote cattolico in Cina è stato condannato per "frode" il 13 settembre, come riporta ChinaAid.
Il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Inviato del Papa Francesco, è stato ricevuto, presso il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese, da S.E. il Sig. Li Hui, Rappresentante Speciale per gli Affari Euroasiatici.
Da domani al 15 settembre 2023 il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, sarà a Pechino per proseguire la sua missione di pace per conto del Papa.
Potrebbe esserci una ultima tappa della missione che il Cardinale Matteo Zuppi ha cominciato a Kyiv, proseguito a Mosca e definito a Washington. E la tappa potrebbe essere Pechino, almeno da varie indiscrezioni che filtrano da diversi ambienti. Sarebbe una notizia importante, considerando che mai le autorità cinesi hanno autorizzato un altissimo livello vaticano a visitare il Paese, almeno dai tempi del Cardinale Roger Etchegaray che fece la sua prima visita nel 1989.
Nei mesi scorsi al Museo diocesano di arte sacra di Pordenone è stata inaugurata una sezione permanente dedicata al ‘Cardinale Celso Costantini e la Cina’, che si colloca nello spazio interculturale che unisce Oriente e Occidente, un ‘unicum’ per il grande numero di opere artistiche cinesi e per il loro alto livello qualitativo. La sezione ha richiesto oltre 10 anni di lavoro, sotto laguida di mons. Bruno Fabio Pighin, esperto del card. Costantini e delle condizioni della Chiesa cattolica in Cina.
“Benché molti raccontino numerose notizie sugli usi e costumi di questa epoca, si deve sapere che volendo andare nei paesi degli infedeli che sono oltremare, per guadagnare qualche frutto a vantaggio delle anime, vidi e ascoltai cose grandi e meravigliose che ora posso raccontare veracemente”,