Il sabato prima della Domenica in Albis che conclude l'Ottava di Pasqua il cammino stazionale arriva di nuovo a San Giovanni in Laterano. Oltre la basilica l'altro luogo di culto che segna la storia di cristiana di Roma è il Battistero.

Oggi si entra dalla parte posteriore dell'edificio, mentre il portico di accesso antico è rivolto verso l' area della Università lateranenese. Ecco proprio quel portico di cui sono stati restaurati i mosaici, è di fatto "quella che oggi chiamasi cappella di dette sante ( Rufina e Seconda) è l'antico portico del battistero terminante in due absidi nelle due estremità adorni di musaici del secolo IV e V" spiga Mariano Armellini. Che prosegue: "Quivi Anastasio IV nel 1153 o 1154 eresse un altare sul sepolcro delle predette martiri sotto l'abside sinistra di chi entra nel portico, indi il nome odierno del luogo. Nel 1757 ricostruendosi l'altare, l'abside sinistra perdette quanto restava al suo musaico. Rimane solo il musaico dell'abside destra: la composizione di volute di fogliami di classico effetto; nella zona inferiore sono superstiti sette croci latine, ma erano dodici: sotto il ventaglio vicino alla conca come da cornice pendono se croci gemmate. Sulla cornice sono disposte quattro colombe che si dirigono verso l'agnello che regna nel mezzo, il cui capo era pure sormontato da croce. Quanto al musaico distrutto, ne abbiamo copia in un codice vaticano del Ciacconio. Vi erano rappresentate scene pastorali, pavoni, uccelli. Anche le pareti del portico erano decorate di intagli marmorei. Congettura il ch. De Rossi che quivi il papa dovea segnare col crisma il signum crucis sulla fronte dei fedeli usciti dal vicino lavacro".

Il mosaico della cappella che si trova a destra entrando dal vestibolo, o a sinistra proveniendo dal battistero, è stato recentemente restaurato.