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Il Cardinale Bassetti ripete: "Si fermi la follia della guerra!"

A Firenze durante l'incontro dei Vescovi e Sindaci del Mediterraneo nuovo appello per l'Ucraina dal presidente della CEI

Il Cardinale Bassetti  |  | Daniel Ibanez CNA Il Cardinale Bassetti | | Daniel Ibanez CNA

Proseguono i lavori a Firenze di “Mediterraneo Frontiera di Pace”, l’incontro dei sindaci e dei vescovi dell’area che avrebbe dovuto vedere domani anche la presenza del Papa ma che -come non noto-sarà impossibilitato a prendervi parte. Sarà il Cardinale Bassetti a presiedere la Messa conclusiva nella Basilica di Santa Croce. 

Ad aprire la sessione mattutina è stato proprio il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI che ha voluto fortemente questo evento nel segno dell’ex sindaco di Firenze Giorgio La Pira.

Il n. 1 dei Vescovi Italiani ha sottolineato come la presenza di 60 vescovi di diverse nazioni mediterranee sia una “profezia di unità che è insita nella nostra umanità”.

“Consegniamo alla storia -ha spiegato il Cardinale Bassetti - una pagina che racconta non solo un evento, ma che diventa impegno concreto per il futuro. È come se la storia, con S maiuscola, ci parlasse del passato, per riflettere sul presente con una prospettiva aperta sul futuro”.

Viviamo ore drammatiche! Con i Vescovi, presenti a Firenze - ha detto ancora il Presidente della CEI - abbiamo espresso il dolore per il terribile scenario in Ucraina. Abbiamo fatto appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi. Si fermi la follia della guerra! Conosciamo bene questo flagello, per questo abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere la pace. Ogni conflitto è una inutile strage, come affermò Benedetto XV nel pieno della Prima Guerra Mondiale. Il presente non può che essere racchiuso in una parola che diventa invocazione: pace!”.

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Dal Cardinale, infine lo sguardo si sposta sul futuro. “La bellezza del mosaico di tradizioni e culture, violata dai drammi che vivono molti nostri popoli, è imperativo perché il Mare Nostrum torni ad essere crocevia di storie e tradizioni e non più doloroso cimitero.”

Vescovi e sindaci proseguono ora a Palazzo Vecchio il loro confronto e il loro dibattito. In giornata prevista la firma di una dichiarazione comune.