Perché festeggiare la partenza di Gesù dalla terra? E che cosa fa adesso Gesù in cielo? Sono le due domande che Papa Francesco ha posto all'inizio della sua riflessione prima della preghiera mariana di mezzogiorno nel giorno in cui in Italia di celebra la Ascensione di Gesù.
È arrivato con il completo militare che non smette mai da quando il suo Paese è stato aggredito, un modo per segnalare quale è la situazione in Ucraina, ed è uno strappo al protocollo. Ma, ovviamente, sono molto cambiati i tempi da quando, l’8 febbraio 2020, un allora neoeletto presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky andava in udienza da Papa Francesco, giacca e cravatta di ordinanza, moglie al seguito ed invito al Papa per visitare l’Ucraina.
La visita che il presidente ucraino Volodomyr Zelensky fa a Papa Francesco nel pomeriggio del 13 maggio non può essere priva di significato. Zelensky ha preso una finestra libera dal suo viaggio a Berlino per essere a Roma per una serie di incontri istituzionali, e ha colto l’occasione per un incontro con il Santo Padre, il primo da quando c’è la guerra in Ucraina.
Papa Francesco ha ricevuto questa mattina in udienza Denys Shmyhal, Primo Ministro dell’Ucraina. Al termine del colloquio con il Pontefice, il premier ucraino ha incontrato il Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, e l'Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.
Nel cumulo di macerie della guerra in Ucraina, solo la fede ha dato il coraggio di annunciare la resurrezione. Lo sottolinea l’arcivescovo Mieczysław Mokrzycki di Leopoli, in una sentita omelia a Cagliari, dove si trova per i festeggiamenti della Madonna di Bonaria.
Sei furgoni della Società di San Vincenzo De Paoli, aggregati alla carovana ‘#STOPTHEWARNOW’,
Ci saranno celebrazioni della Pasqua ortodossa, nella Lavra di Kyiv, ovvero in quel complesso di monasteri che è stato fino a marzo gestito dalla Chiesa Ortodossa Ucraina legata al Patriarcato di Mosca. E le celebrazioni saranno officiate dal metropolita Epiphany, a capo della Chiesa Ortodossa Ucraina, la autocefalia nata dopo la concessione fatta agli ucraini dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e mai accettata da Mosca. Ma i monaci ortodossi che da sempre sono rimasti nella Lavra non vogliono lasciare il complesso.
Durante i saluti in lingua italiana il Papa lancia due appelli. Uno in favore dello sport, l'altro sempre per la fine del conflitto in Ucraina- Russia e in particolare un pensiero alle mamme che soffrono per la perdita dei proprio figli in guerra.
Il grosso degli aiuti per la popolazione ucraina si sa passa per la Polonia. Lo sanno soprattutto gli operatori e i volontari dell' Ordine di Malta che con una dedizione speciale coordinano il lavoro sul campo.
Un tir carico di farmaci, generatori e beni di prima necessità inviati dal Papa è giunto stamane a Kharkiv, in Ucraina.
Il prossimo sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina sarà dedicato al tema del “Sostegno pastorale alle vittime di guerra”. Lo ha deciso il Sinodo permanente della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, che si è riunito dall’8 al 10 marzo in via virtuale.
“Sono vecchio. Ho meno resistenza fisica, quella del ginocchio è stata un’umiliazione fisica, anche se adesso sta guarendo bene”. Così Papa Francesco in una intervista rilasciata alla Radiotelevisione svizzera che andrà in onda domenica sera ed anticipata in parte da Vatican News.
Un anno dopo l'inizio della guerra tra Russia e Ucraina, un sacerdote cattolico ha ricordato come un soldato ucraino sia stato salvato dalla morte grazie alla recita del Rosario.
A partire da oggi, mercoledì della Prima settimana di Quaresima, e per tutti i mercoledì del periodo che ci separa dalla Pasqua alle ore 19,30 nella Basilica Pontificia di San Nicola di Bari saranno recitati i vespri in forma comunitaria con una speciale intenzione di preghiera per la pace in Ucraina.
L’annuncio dell’apertura delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Oman allarga la rete diplomatica della Santa Sede e la sua credibilità. La firma dell’apertura delle relazioni, avvenuta a margine di una sessione delle Nazioni Unite, lascia a soli sei gli Stati che non hanno alcun tipo di relazione con la Santa Sede.
Cosa vuole dire essere cristiani in tempi di guerra? È la domanda esistenziale cui stanno cercando una risposta i cristiani in Ucraina, che sono da un anno alle prese con una guerra su vasta scala a seguito dell’aggressione russa. E, secondo l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, il magistero della Chiesa non dà “risposte sufficienti” per la guerra moderna, che “è peggiore, è diversa, è molto più distruttiva” di quella normalmente conosciuta, e intorno alla quale si è costruita anche la dottrina sociale cristiana.
Il Vescovo di Rieti Monsignor Vito Piccinonna ha indetto, ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina per domani 24 febbraio, una adorazione eucaristica continuata da svolgersi nella Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Nei saluti in lingua italiana il Papa lancia un altro appello per la pace in Ucraina. L'occasione è un "triste anniversario", un anno fa infatti iniziava la guerra Ucraina-Russia.
Sarà il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, a presiedere nella Basilica di San Giovanni in Laterano la veglia di preghiera ad un anno esatto dallo scoppio della guerra in Ucraina. L'appuntamento è per il 24 febbraio alle 18.
Papa Francesco non ha mancato di mostrare il suo sostegno, parlando a braccio e consegnando il discorso. Il Cardinale Pietro Parolin, che è stato due volte in craina da quando è Segretario di Stato, ha mostrato vicinanza e comprensione. Hanno partecipato ai Vespri di chiusura della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani a San Paolo Fuori le Mura, rendendosi visibili. Il Consiglio Pan-Ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni Religiose aveva però anche un obiettivo più grande per il suo viaggio a Roma: dimostrare che le organizzazioni religiose possono davvero essere il futuro dell’Ucraina.