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Il Cardinale Bassetti: "Sui poveri non ci è dato di dividerci"

Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Cei |  | Conferenza Episcopale Italiana Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Cei | | Conferenza Episcopale Italiana

“Non temo tanto le difficoltà, quanto lo scoraggiamento e la sfiducia, che costituiscono il terreno sul quale il male attecchisce e cresce. Temo l’indifferenza con cui il male si impadronisce delle nostre paure per trasformarle in rabbia. Temo l’astuzia che si serve dell’ignoranza. Temo la vanità che avvelena gli arrivisti. Temo l’orizzonte angusto dei luoghi comuni, delle risposte frettolose, dei richiami gridati. La relazione cristiana non è un galateo o una lezione di buone maniere, bensì una disposizione del cuore e della mente, una scoperta di quanto sia possibile affrontare anche i problemi più impegnativi quando si ha amore. Per questo preghiamo: per pensare meglio e agire con discernimento e concretezza, criteri a cui più volte il Santo Padre ci richiama”. Così il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Cei, aprendo oggi i lavori del consiglio episcopale permanente.

I vescovi italiani - sprona Bassetti - devono ripartire dallo “stile sinodale, sul campo, tra la gente, per consigliare, sostenere, consolare. Sarà, allora, più facile distinguere le buone idee dalle cattive, adottare i provvedimenti più incisivi, scegliere i collaboratori più validi”. 

Il Cardinale Bassetti richiama poi sulla situazione nazionale. “Sui poveri - osserva - non ci è dato di dividerci, né di agire per approssimazione: la stessa posizione geografica del nostro Paese e, ancor più, la nostra storia e la nostra cultura, ci affidano una responsabilità nel Mediterraneo come in Europa”. 

Ribadita poi l’importanza delle attività sociali non profit. “Più di ieri c’è bisogno di questa società civile organizzata, c’è bisogno dei corpi intermedi, di quella sussidiarietà che risponde alle povertà e ai bisogni con la forza dell’esperienza e della creatività, della professionalità e delle buone relazioni”.

Infine l’appello al mondo politico. “Governare il Paese - spiega Bassetti ricordando il centenario della fondazione del Partito Popolare Italiano - significa servirlo e curarlo come se lo si dovesse riconsegnare in ogni momento. Ai liberi e forti di oggi dico: lavorate insieme per l’unità del Paese, fate rete, condividete esperienza e innovazione. Come Chiesa assicuro che faremo la nostra parte con pazienza e coraggio, senza cercare interessi di bottega, per meritarci fino in fondo la considerazione e la stima del nostro popolo”.

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