“Mentre il nostro sguardo rimane sempre attento alla vita concreta delle persone che abitano i nostri quartieri, anche attraverso l’attività della mappatura affidata alle équipe pastorali, sentiamo forte il desiderio, suscitato e alimentato dallo Spirito della Pentecoste, di condividere con tutti il kerigma che è l’incontro con il Signore Risorto. È Lui che si fa costantemente vicino ad ogni uomo, è Lui che per mezzo del suo Spirito ci spinge ad accostarci agli altri perché vuole realizzare in Sé quella fraternità universale che è il regno del Padre”. Lo scrive il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nella lettera inviata a sacerdoti, religiose e religiosi e membri delle équipe pastorali in occasione della Solennità di Pentecoste. 

Evangelizzare – ricorda il porporato - non è un’opera nostra, non è un’impresa, un dovere di una comunità, ma è  principalmente una grazia da ricevere, un dono da accogliere. Evangelizzare non si aggiunge ad una serie di cose da compiere come battezzati: è, invece, uno spazio spirituale, colmo di Spirito, da cui siamo abitati, dentro il quale ci muoviamo ed esistiamo, uno spazio che, proprio perché impregnato di Spirito, è capace di generare. Solo chi accoglie l’evangelizzazione, abitando nello Spirito, sarà fuoco evangelizzatore”.

Chiediamo allo Spirito – conclude il Cardinale De Donatis - di renderci santi e figli e solo allora l’evangelizzazione sarà un suo capolavoro e ripensare il kerygma sarà un dono che ci consentirà di sentirci di nuovo evangelizzati, tutti, come fosse la prima volta”.