“La Pentecoste è la festa nella quale viene donato in modo sovrabbondante lo Spirito Santo, una solennità che ci porta a riflettere soprattutto su ciò che lo Spirito Santo opera nella vita della Chiesa e del singolo cristiano. Quando siamo sotto il dominio dello Spirito, allora e solo allora, apparteniamo a Cristo: Cristo è vivo in noi, possiamo sperare nella nostra personale risurrezione, siamo capaci di contrastare efficacemente l’istinto di egoismo, vinciamo la paura, prendiamo coscienza che siamo figli di Dio, eredi di Dio, coeredi di Cristo”. Lo ha detto il Custode di Terra Santa Padre Francesco Patton durante le celebrazioni per la Pentecoste.
“Il Papa ha appreso dell’attacco alla chiesa a Ondo, in Nigeria, e della morte di decine di fedeli, molti bambini, durante la celebrazione della Pentecoste. Mentre si chiariscono i dettagli dell’accaduto, Papa Francesco prega per le vittime e per il Paese, dolorosamente colpiti in un momento di festa, e affida entrambi al Signore, perché invii il Suo Spirito a consolarli”. Lo riferisce la Sala Stampa della Santa Sede dopo la pubblicazione della notizia dell’attentato avvenuto oggi in Nigeria.
Domenica di Pentecoste, il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, presiede la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro, alla presenza di Papa Francesco. Lo Spirito Santo, “lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. Il Pontefice parte proprio da questo punto. “In che senso lo Spirito dà a chi lo riceve questa comprensione nuova e piena? Non è questione di quantità: Dio non vuole fare di noi delle enciclopedie, o degli eruditi. No. È questione di qualità, di prospettiva”, dice il Papa nella sua omelia.
Con la Pentecoste la Chiesa celebra l'invio dello Spirito Santo, che rende presente in maniera permanente il Signore tra noi. Per fare spazio a Lui - che è la terza Persona della Santissima Trinità - Cristo deve “andarsene”. In effetti, nel testo del Vangelo di oggi, tratto dai cosiddetti discorsi di addio, Gesù annuncia ai suoi discepoli che di lì a poco sarà arrestato, giudicato e condannato alla morte in croce. Dà loro una notizia terribile, ma nello stesso tempo li rassicura. Non li lascerà soli ad affrontare l’odio del mondo, la persecuzione, lo sconforto, la paura…Fa una promessa. Dice: “Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Paraclito perchè rimanga sempre con voi”. La parola “Paraclito” significa difensore, avvocato, ma anche consolatore. Gesù dicendo “un altro” rivela che Lui è il primo Paraclito, e che l’azione dello Spirito Santo sarà simile a quella da lui compiuta, anzi ne sarà quasi il prolungamento. Lo Spirito Santo, dunque, è il continuatore della presenza del Padre e del Figlio tra gli uomini. Pertanto, la fonte dell’Amore che animava il Figlio, passa ora ad animare e a sostenere gli uomini che credono in Lui.
In occasione della solennità di Pentecoste, che quest'anno si celebrerà domenica 5 giugno, P. Hans Zavala, sacerdote dell'Ordine di Sant'Agostino e rettore del Colegio Santa Rosa de Chosica (Perù), compie "tre semplici passi" per prepararsi a ricevere lo Spirito Santo in questa data speciale. Lo racconta ACI Prensa.
Lo Spirito Santo si manifestò a Maria e ai discepoli “con un fragore che all’improvviso si sentì venire dal cielo, come un vento impetuoso che riempì la casa dove si trovavano. Si tratta di un’esperienza reale ma anche simbolica. Essa rivela che lo Spirito Santo è come un vento forte e libero. Ci porta forza e libertà. Non si può controllare, fermare, né misurare; e nemmeno prevederne la direzione. Non si lascia inquadrare nelle nostre esigenze umane, nei nostri schemi e nei nostri pregiudizi”. Lo ha spiegato il Papa, introducendo il Regina Coeli nella Solennità di Pentecoste.
“Paraclito vuol dire due cose: Consolatore e Avvocato”. Lo ha ricordato il Papa, stamane, nell’omelia della Messa celebrata in San Pietro in occasione della Solennità di Pentecoste.
La Pentecoste, che oggi celebriamo, è la festa dello Spirito Santo, la terza persona della Santissima Trinità. Gesù, prima di lasciare questo mondo, cioè prima della sua morte, annuncia, con un’affermazione singolare, la venuta dello Spirito: E’ meglio per voi che io me ne vada (Gv. 16.7). I discepoli nelle parole del Maestro colgono solo l’aspetto della separazione, che suscita in loro un sentimento di tristezza. Possiamo ben immaginare le obiezioni degli apostoli: “Ma come! Tu sei venuto per salvarci, per essere la nostra guida, tu che ci hai chiamati tuoi amici ora vuoi andartene?”.
“Mentre il nostro sguardo rimane sempre attento alla vita concreta delle persone che abitano i nostri quartieri, anche attraverso l’attività della mappatura affidata alle équipe pastorali, sentiamo forte il desiderio, suscitato e alimentato dallo Spirito della Pentecoste, di condividere con tutti il kerigma che è l’incontro con il Signore Risorto. È Lui che si fa costantemente vicino ad ogni uomo, è Lui che per mezzo del suo Spirito ci spinge ad accostarci agli altri perché vuole realizzare in Sé quella fraternità universale che è il regno del Padre”. Lo scrive il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nella lettera inviata a sacerdoti, religiose e religiosi e membri delle équipe pastorali in occasione della Solennità di Pentecoste.
“Queste prime parole pronunciate dal Risorto: «Pace a voi», sono da considerare più che un saluto: esprimono il perdono accordato ai discepoli che lo avevano abbandonato. Sono parole di riconciliazione e di perdono”.
Qualche fedele in più e un grande quadro della Madonna che scioglie i nodi, tutti con la mascherina ma non il Papa e i celebranti. Così all’ altare della Cattedra di San Pietro Papa Francesco ha celebrato la Pentecoste.
“A Pentecoste Dio ha contagiato di vita il mondo. Quanto stride tutto ciò con il contagio di morte che da mesi infesta la Terra! Allora, mai come oggi è necessario invocare lo Spirito Santo, perché riversi la vita di Dio, l’amore, nei nostri cuori. Infatti, perché il futuro sia migliore, è il nostro cuore che deve diventare migliore”.
La Chiesa celebra oggi la Pentecoste, che San Giovanni Crisostomo con un’espressione efficace definisce “la festa centrale del culto cattolico”, al cuore della quale c’è il dono per eccellenza, dello Spirito Santo, promesso da Gesù ed effuso ai primordi della Chiesa nascente.
“Lo Spirito promesso da Gesù viene per rinnovare, per convertire, per guarire ognuno di noi. Viene a sanare le paure - quante paure abbiamo - insicurezze; viene per guarire le nostre ferite, le ferite che anche noi facciamo l'uno con l'altro; e viene per convertirci in discepoli, discepoli missionari, testimoni pieni di coraggio, di parresia apostolica, necessaria per la predicazione del Vangelo di Gesù, come leggiamo nei seguenti versetti che accadde agli Apostoli”.
“Sono diverse le tentazioni, tipiche di questo tempo, che possono accecarci e farci coltivare certi sentimenti e atteggiamenti che non permettono alla speranza di stimolare la nostra creatività, il nostro ingegno e la nostra capacità di risposta”.
Riconoscere, interpretare, scegliere. Sono le colonne portanti – prese dalla Evangelii Gaudium del Papa – che condurranno i tre giorni di ritiro, al via oggi, di sacerdoti, seminaristi e religiose della Diocesi di Roma in vista di Pentecoste. A proporlo è stato il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma
"Voi siete i nostri preti che incarnano la missione fino agli estremi confini della terra e portate nel vostro cuore il fuoco dello Spirito che fece uscire gli Apostoli dal Cenacolo. Siete la nostra Chiesa che impara a parlare lingue nuove, rendendo comprensibile in culture diverse dalle nostre – per la medesima effusione dello Spirito – il vangelo di Gesù e la comunione offerta in Lui". Così il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nella lettera inviata per Pentecoste ai sacerdoti fidei donum della Diocesi di Roma.
“Suscitano dolore e preoccupazione le notizie che giungono in questi giorni dal Sudan. Preghiamo per questo popolo, perché cessino le violenze e si ricerchi il bene comune nel dialogo”. È questo il cuore del Regina Coeli odierno di Papa Francesco sul sagrato della Basilica Vaticana per la Domenica di Pentecoste.
Lo Spirito Santo si manifesta con il fuoco ed il vento.
Tempo di Feste dei Popoli o delle Genti nelle varie diocesi italiane in occasione della Pentecoste che si celebra domani, domenica 9 giugno. Molte le iniziative promosse in questi giorni come momento di incontro fra culture e popoli diversi.