“Viviamo la ricorrenza della festa della Madonna della fiducia condizionati dal tempo che stiamo vivendo, questo tempo della pandemia: allora vorrei partire da una da un versetto che prendo dal Salmo 46 quando il salmista dice fermatevi e sappiate che io sono Dio. E questo è il tempo in cui risuona per tutti noi questo invito, l'invito di Dio: fermatevi e sappiate che è anche un tempo propizio per scendere nel luogo del cuore e per ricalibrare il nostro essere chiesa nei prossimi anni”. Lo ha detto il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nell’omelia della Messa celebrata in occasione della festa della Madonna della fiducia nella omonima cappella del Seminario Romano Maggiore. Presenza contingentate per il rispetto delle normative sanitarie tuttora in vigore. 

Nel Vangelo – ha osservato il porporato - si “tratteggia la persona di Maria come la sapiente. La sua esistenza è cullata dallo Spirito Santo. Maria meditava nel cuore quello che accadeva e sappiamo quanto è importante questo verbo. Il superbo adora le sue idee e non sa conciliarle con la realtà, il sapiente cerca di comprendere come le promesse di Dio si inverino in una storia che sembra contraddirle, il superbo non ha la pazienza di ascoltare, il superbo non sa attendere, tutto deve essere chiaro subito. Guardiamo a Maria che non protesta, Maria aspetta, non chiede nulla, Maria non tira le somme e sa che non è lei che deve far tornare i conti ma lo Spirito”.

“L'umiltà di non tirare le somme, di non avere ragione e quanto ci serve questo tipo di sapienza – ha concluso il Cardinale De Donatis – quanto è necessaria per tutti, per tutta la chiesa, per tutti noi: fermatevi e sappiate che io sono Dio. Cari amici, se vogliamo correre sulle vie dello Spirito fermiamoci, ci accompagni la Madre del Signore che per credere nuovamente ha abbandonato ogni certezza, ogni sua certezza. Occupiamoci delle cose del Padre e lasciamo che il resto maturi e che la promessa divina plasmi la realtà non come l'abbiamo immaginata noi, ma come l'ha sognata Dio”.