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Il Circo Massimo e la sua storia aperti per Roma

Una panoramica dell'area archeologica del Circo Massimo a Roma  |  | Zetema
Una panoramica dell'area archeologica del Circo Massimo a Roma | | Zetema
Una panoramica dell'area archeologica del Circo Massimo a Roma  |  | Zetema
Una panoramica dell'area archeologica del Circo Massimo a Roma | | Zetema
Una panoramica dell'area archeologica del Circo Massimo a Roma  |  | Zetema
Una panoramica dell'area archeologica del Circo Massimo a Roma | | Zetema

Molti di noi lo pensano come nel film “Ben Hur” con la corsa di bighe, altri come il luogo romano dei grandi concerti ed eventi. Il Circo Massimo è oggi una grande area praticamente vuota, ma la zona archeologica verso Porta Capena, ultimo resto del grande complesso, racchiude molta storia romana.

Da qualche giorno è finalmente aperta al pubblico e di può ripercorre  la vita del più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità. Dopo 2800 anni di avvenimenti e attraverso i suoi tesori oggi finalmente svelati,  il Circo Massimo avvolgerà cittadini e turisti in una  suggestione senza tempo.

600 metri di lunghezza e 140 di larghezza, nel corso dei secoli ha vissuto innumerevoli trasformazioni. Qui fin dall’età regia si sono svolte manifestazioni pubbliche di ogni genere: competizioni ippiche, cacce con animali esotici, rappresentazioni teatrali, esecuzioni pubbliche, ma anche processioni religiose e trionfali. In seguito l’area è divenuta luogo di passaggio dell'acqua Mariana, ha ospitato coltivazioni agricole e mulini, è divenuta proprietà privata della famiglia Frangipane, cimitero degli Ebrei per poi ospitare, a partire dal XIX secolo, gli impianti del Gazometro, magazzini, manifatture, imprese artigianali e abitazioni.

Gli interventi hanno restituito una nuova leggibilità al monumento, ridefinendo la zona dell’emiciclo attraverso operazioni di restauro delle strutture, contenimento del terreno e la realizzazione di nuovi percorsi di visita con relativi impianti di illuminazione. Anche gli spazi pubblici adiacenti sono stati sistemati e  riqualificati.

Si rilegge il perimetro della costruzione romana fino all’ideale inizio della spina, la lunga piattaforma posizionata al centro della pista che era decorata con statue, tempietti, vasche, con due grandi obelischi egizi – che dal ‘500 sono stati ricollocati  in piazza S. Giovanni in Laterano ed in Piazza del Popolo – e dotata di metae, i grandi segnacoli intorno ai quali giravano i carri. I visitatori potranno accedere alle gallerie che un tempo conducevano alle gradinate della cavea (i senatori al piano terra e la plebe al piano superiore). E’ possibile visitare anche alcune stanze che venivano utilizzate come botteghe (tabernae) per soddisfare le necessità del numeroso pubblico dei giochi.

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Nella zona centrale dell’emiciclo sono visibili le basi dell’Arco di Tito, uno dei più grandi archi trionfali di Roma, a lui dedicato in occasione della vittoria giudaica.

L’intervento di riqualificazione dell’area ha interessato anche la medievale Torre della Moletta (realizzata nel XII secolo) su cui si è intervenuti con  il  restauro delle murature antiche ed un impegnativo progetto di  consolidamento statico. I numerosi frammenti lapidei presenti nell’area sono stati in parte anche sistemati ad arredo dello spazio aperto.

Il Circo Massimo, è legato dalla leggenda alle origini stesse della città: qui infatti in occasione dei giochi in onore di Conso avrebbe avuto luogo  il ratto delle Sabine che segna uno dei primi importanti eventi della città di Roma. La monumentalizzazione dell'area fu realizzata negli anni '30 contemporaneamente a grandi opere di scavo le quali, insieme a quelle attualmente in corso, hanno messo in luce buona parte dell'emiciclo e i resti dell'arco di Tito.

A partire dagli anni ’80 cominciano alcuni interventi di scavo e restauro, ma  una nuova sistemazione dell’area archeologica prende avvio  nel 2009 con gli interventi di ‘Riqualificazione ambientale’.

 

Gli orari di visita fino all’11 dicembre sono dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 16 (ultimo ingresso ore 15); e dal 12 dicembre il sabato e la domenica dalle 10 alle 16  (ultimo ingresso ore 15) e dal martedì al venerdì su prenotazione allo 060608.

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