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Il Collegio cardinalizio: l'ordine dei presbiteri

Attualmente, su 223 porporati, i Cardinali dell’ordine dei presbiteri sono la stragrande maggioranza del totale

La berretta e l'anello cardinalizio  |  | Vatican Media - ACI Group La berretta e l'anello cardinalizio | | Vatican Media - ACI Group

Oltre all’ordine dei diaconi, il Collegio cardinalizio è composto anche da quello dei presbiteri e dei vescovi. Fanno parte dell’ordine dei presbiteri quei cardinali – per lo più Arcivescovi residenziali – a cui il Papa, durante il concistoro, assegna una chiesa di Roma quale proprio titolo presbiterale.

Anche l’ordine presbiterale è normato dal Codice di Diritto di Canonico, e – come recita il canone 350 paragrafo 5 – “mediante opzione fatta nel Concistoro e approvata dal Sommo Pontefice, i Cardinali dell'ordine presbiterale, nel rispetto della priorità di ordine e di promozione, possono passare ad un altro titolo”.

Attualmente, su 223 porporati, i Cardinali dell’ordine dei presbiteri sono la stragrande maggioranza del totale.

Passano al titolo presbiterale – su loro richiesta approvata dal Romano Pontefice - anche quei Cardinali che hanno trascorso almeno un decennio nell’Ordine dei Diaconi. Gli ultimi 8, come noto, hanno optato per l’ordine presbiterale nel concistoro ordinario pubblico dell’inizio di maggio.

Il Cardinale protopresbitero, ovvero il porporato più anziano in ordine di creazione appartenente all’ordine presbiterale, è il Cardinale thailandese Michael Michai Kitbunchu, Arcivescovo emerito di Bangkok.

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Il protopresbitero pronuncia – durante la Messa di inizio del ministero petrino del nuovo Pontefice – l’orazione che si pone tra l’imposizione del pallio, che vede protagonista il Cardinale protodiacono, e la consegna dell’anello del Pescatore che spetta, invece, al Cardinale Decano del Sacro Collegio.