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Il grazie del Papa alla Chiesa Greco-cattolica ucraina per la sua fedeltà

 Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč, |  | CNA Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč, | | CNA

“Esprimo la mia profonda riconoscenza per la vostra fedeltà e vi incoraggio a farvi instancabili testimoni di quella speranza che rende più luminosa l’esistenza nostra e di tutti i fratelli e sorelle intorno a noi. Rinnovo anche la mia solidarietà ai Pastori e ai fedeli per quanto fanno in questo tempo difficile, segnato dalle tribolazioni della guerra, per alleviare le sofferenze della popolazione e per cercare le vie della pace per la cara terra ucraina”.

Con queste parole Papa Francesco ha voluto pubblicamente sostenere la Chiesa Ucraina cattolica di rito greco. Un omaggio per l’anniversario dei tragici avvenimenti del 1946 quando “il contesto ideologico e politico, nonché le idee contrarie all’esistenza stessa della vostra Chiesa, portarono all’organizzazione di uno pseudo-sinodo a Lviv, provocando nei Pastori e nei fedeli decenni di sofferenze”.

Papa Francesco ieri aveva ricevuto i membri del Sinodo permanente della Chiesa Greco-cattolica Ucraina, ma senza tenere un discorso ufficiale. Ma il  Papa ha fatto consegnare un suo messaggio a  Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč, dal Segretario per i rapporti con gli Stati Gallegher.

“Nel ricordo di tali eventi- si legge nel testo- chiniamo il capo con profonda gratitudine di fronte a coloro che, anche a prezzo di tribolazioni e persino del martirio, nel corso del tempo hanno testimoniato la fede, vissuta con dedizione nella propria Chiesa e in unione indefettibile con il Successore di Pietro. Al contempo, con occhi illuminati dalla stessa fede, guardiamo al Signore Gesù Cristo, riponendo in Lui, e non nella giustizia umana, ogni nostra speranza. È Lui la fonte vera della nostra fiducia per il presente e per il futuro, essendo noi certi di essere chiamati ad annunciare il Vangelo anche in mezzo a qualsiasi sofferenza o difficoltà”.

Il testo si conclude con un pensiero ai martiri “perché la consolazione divina illumini i volti delle vostre comunità in Ucraina e in altre parti del mondo. Al contempo, di cuore imparto a Lei, ai Vescovi, ai sacerdoti, ai consacrati e ai fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina una speciale Benedizione Apostolica, quale segno del mio costante affetto e ricordo”.

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