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Il Papa a Ottavia: "Siamo perdonati grazie alla Croce"

Il Papa in visita alla Parrocchia Santa Maddalena di Canossa |  | Lucia Ballester CNA
Il Papa in visita alla Parrocchia Santa Maddalena di Canossa | | Lucia Ballester CNA
Il Papa in visita alla Parrocchia Santa Maddalena di Canossa |  | Lucia Ballester CNA
Il Papa in visita alla Parrocchia Santa Maddalena di Canossa | | Lucia Ballester CNA
Il Papa in visita alla Parrocchia Santa Maddalena di Canossa |  | Lucia Ballester CNA
Il Papa in visita alla Parrocchia Santa Maddalena di Canossa | | Lucia Ballester CNA

Papa Francesco ha visitato questo pomeriggio la Parrocchia Santa Maddalena di Canossa, nel quartiere di Ottavia, nella zona nord di Roma. Il Pontefice è stato accolto dal Cardinale Vicario Agostino Vallini, dal Vescovo Ausiliare Monsignor Paolo Selvadagi e dal Parroco Padre Giorgio Spinello.

“Due volte - ha detto il Papa nell’omelia - si fa riferimento nel Vangelo alla bellezza di Gesù Dio, luminoso, pieno di gioia e di vita: nella Trasfigurazione e Gesù si trasforma, la seconda volta mentre scendevano Gesù ordina il silenzio prima che Lui non fosse risorto. Nella risurrezione Gesù avrà lo stesso volto luminoso”.

“Ma - si chiede il Papa - Gesù cosa voleva dire? Che fra questa Trasfigurazione e la Risurrezione ci sarà un altro volto di Gesù, uno non bello, ci sarà un volto brutto, sfigurato, torturato, disprezzato, sanguinante. Tutto il suo corpo sarà così come una cosa da scartare. Due trasfigurazioni e in mezzo Gesù Crocifisso. Dobbiamo guardare tanto la croce. E Gesù è Dio, Gesù Figlio di Dio ed il Padre si compiace in Lui: Lui si è annientato per salvarci. E per usare una parola forte, forse una delle più forti del nuovo testamento, si è fatto peccato”. 

“Il peccato - prosegue Francesco - è lo schiaffo a Dio, è dirgli non mi importa di te. Per preparare i discepoli a non scandalizzarsi Gesù si è trasfigurato. Noi siamo abituati a parlare del peccato quando ci confessiamo e anche nella confessione quando noi siamo perdonati sentiamo che siamo perdonati perché Gesù ha preso il peccato nella Passione. Noi siamo abituati a parlare dei peccati altrui. Cosa brutta… invece di parlare di quelli altrui non dico di farci peccato noi, ma guardiamo i nostri e Lui che s’è fatto peccato. Questo è il cammino verso la Pasqua con la sicurezza della Trasfigurazione: andare avanti, vedere questo volto luminoso che sarà lo stesso che troveremo in cielo e vedere questo volto che si è fatto peccato. Ha pagato per tutti noi, Gesù si è fatto maledizione di Dio per noi. Il Figlio benedetto nella passione è diventato il maledetto perché ha preso su di Lui i nostri peccati: quanto amore. E pensiamo alla bellezza del suo volto trasfigurato che vedremo in cielo”. 

“Questa contemplazione dei due volti - conclude il Pontefice - ci incoraggi a andare avanti nella vita cristiana, a chiedere perdono per i nostri peccati, a non peccare tanto, ad avere fiducia perché è disposto sempre a perdonarci e noi dobbiamo solo chiederlo”.

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Prima della Messa il Papa ha voluto incontrare i bambini della parrocchia. Ai piccoli Francesco ha ripetuto di non fomentare le chiacchiere che “distruggono, sono come buttare una bomba e andarsene via. Distruggono le famiglie, le parrocchie e soprattutto il cuore di chi le lancia. Mi spaventa lo sparlare dell'altro per distruggerlo di nascosto perché fare questo è come essere una strega o un terrorista. Mai le chiacchiere: mordersi la lingua prima di dirle”. Poi l’invito a dialogare, rivolto già ieri nell’udienza a Telefono Amico Italia. Secondo il Pontefice “una delle malattie più brutte del tempo di oggi è la mancanza di dialogo e ascolto. Dobbiamo arrivare al dialogo concreto sbloccando le orecchie. Questo è l'apostolato dell'orecchio. Io dico queste cose ai bambini affinché anche i grandi sentano".